Antonio Panzeri e la sua Ong "Fight Impunity" sono al centro dell’inchiesta della procura belga sulle sospette corruzioni del parlamento europeo. Il Qatargate ha un sottotitolo: "Italian connection" o "Italian job". La maggior parte delle persone coinvolte nell'inchiesta sono italiane e sono in qualche modo legate agli ambienti della sinistra del nostro Paese. Nella rete della procura sono finiti esponenti ed ex esponenti del Partito democratico ma anche Marc Tarabella, belga di origini italiane, iscritto da quasi due anni al partito Articolo Uno di Roberto Speranza.
Tutte le accuse devono ancora essere confermate ma quattro persone sono state trattenute in carcere e tra loro ci sono anche Antonio Panzeri, Francesco Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca. La quarta persona agli arresti è Eva Kaili, vicepresidente greca del parlamento europeo, nonché compagna di Francesco Giorgi. Antonio Panzeri è un nome di spicco del Partito democratico lombardo ma anche dei movimenti sindacali del nostro Paese, che è uscito dal parlamento europeo nell'ultima tornata elettorale. A quel punto ha fondato la sua Ong, particolarmente attiva nell'ambito dei diritti umani, ma sulla cui attività in molti hanno spesso avanzato qualche dubbio in merito ai finanziamenti, soprattutto quando gli venivano bloccati dal'Ue.
Francesco Giorgi è stato per lungo tempo assistente parlamentare di Antonio Panzeri ma quando l'eurodeputato del Pd è uscito dal parlamento europeo, lui è rimasto operativo tra Bruxelles e Strasburgo. È diventato assistente di Andrea Cozzolino, altro europarlamentare del Partito democratico e si è fidanzato con Eva Kaili, vicepresidente del parlamento europeo. Cozzolino è un esponente del Pd campano, che viene indicato come vicino ad Antonio Bassolino. Non è indagato ma ha preferito sospendersi dall'incarico di coordinatore delle emergenze. L'altro italiano in carcere è Niccolo Figà-Talamanca, che non ricopre alcun ruolo nel parlamento europeo ma figura come segretario generale della Ong No Peace Without Justice, fondata da Emma Bonino negli anni Novanta. L'esponente dei radicali italiani non è in alcun modo coinvolta in questa vicenda giudiziaria. La Ong di Panzeri ha sede nello stesso palazzo di quella di Figà-Talamanca.
Federica Garbagnati non compare tra le persone con ordini restrittivi maal suo ufficio sono stati appostii sigilli dalla procura belga. Lei oggi lavora come assistente parlamentare di Alessandra Moretti in Europa ma in passato anche lei ha fatto parte della squadra di assistenti di Antonio Panzeri. Nel mirino della procura è finito anche un membro dello staff di Pietro Bartolo, Davide Zoggia, il cui ufficio (al pari di quello di Garbagnati) è stato interdetto.
Come riporta Il Giorno, altri sigili sono stati apposti all'ufficio di Giuseppe Meroni, collaboratore della forzista Lara Comi. Altri sigilli sono stati messi nelle stanze di un assistente italiano di Marc Tarabella. Tutti hanno avuto qualche collegamento con Panzeri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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