Nel silenzio più totale, anche quest'anno le Ong hanno ricevuto importanti finanziamenti dal parlamento tedesco tramite il ministero degli Esteri. Nelle casse di Sea Eye sono entrati 393.540 euro, in quelle di SOS Humanity sono entrati 500mila euro e a SOS Mediterranee sono stati destinati 492.060 euro. Totale: 1.385.600 euro. Si tratta di organizzazioni che recuperano i migranti in mare per poi farli sbarcare in Italia e che portano avanti una battaglia politica con il governo italiano.
Mentre la Germania sbarra i suoi confini e impedisce l'ingresso degli irregolari, con una mano sottobanco foraggia gli ingressi in nel nostro Paese. Nemmeno gli alleati della coalizione erano al corrente della mossa del ministero guidato dall'esponente dei Verdi Annalena Baerbock, ed è servita quella che in Italia viene chiamata "interrogazione" per scoprire il "trucco", come viene definito dai media tedeschi, usato per il finanziamento. Da un piccolo fondo di 24 milioni, i soldi destinati alle Ong sono migrati in un altro da 2,2 miliardi, seppelliti da voci di bilancio e finiti sotto la voce generica "aiuti umanitari". Questo ha scatenato le ire dei partiti dell'alleanza di governo.
Ira giustificata non solo dall'azione sotto traccia ma anche dalla violazione degli accordi presi un anno fa, quando la coalizione ha deciso di sospendere le elargizioni alle Ong. Lo stesso cancelliere Olaf Scholz e il ministro delle Finanze si erano detti d'accordo sul non utilizzare più i soldi delle tasse dei tedeschi per il finanziamento delle organizzazioni non governative. Ma il ministero degli Esteri ha tirato dritto, invocando l'autonomia, e ha approvato elargizioni per 1,9 milioni. "L'anno scorso la coalizione aveva concordato che il ministero degli Esteri non finanziasse nulla del genere. Robert Habeck come candidato designato cancelliere deve ora chiarire perché il suo ministro verde Baerbock ha agito contro la posizione della coalizione", ha attaccato il vicepresidente del gruppo parlamentare FDP, Christoph Meyer, parte della coalizione, dalle colonne della Bild.
Bordate arrivano anche dalle opposizioni, in particolare dal responsabile del gruppo parlamentare della Cdu, Thorsten Frei, che non ritiene accettabile il fatto che il ministro, "contrariamente agli annunci dei suoi colleghi di gabinetto, faccia pagare milioni di fondi di bilancio a gruppi controversi", contraddicendo "gli interessi della Germania". Dalla Bild, Frei accusa: "La signora Baerbock sembra confondere il ministero degli Esteri con una Ong privata. Invece di allearsi con gli attivisti che attirano la rabbia dei partner europei, dovrebbe concentrarsi sui suoi compiti di suprema diplomatica". Il riferimento è ovviamente all'Italia, anche perché il finanziamento di un anno fa ha già scatenato polemiche nel nostro Paese, impegnato a contrastare l'immigrazione, alimentata però dalla Germania.
La maggior parte delle Ong battono bandiera tedesca, sono quindi estensione territoriale della confederazione, ma è l'Italia doversi fare carico della loro gestione, nonostante Berlino a pagare per il loro recupero in mare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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