La crisi diplomatica in corso tra Italia e Francia a causa delle dichiarazioni sgrammaticate del ministro dell'Interno francese Gerald Darmanin nasce da una supposta aumentata pressione di migranti al confine tra i due Paesi. Il ministro di Macron ha accusato il governo di Giorgia Meloni di essere "incapace" di gestire i flussi, permettendo a un numero in crescita di irregolari di varcare i confini per arrivare in Francia. Il nostro Paese attende ancora delle scuse ufficiali e concrete da parte della Francia, al di là delle note imbarazzate e pregne di disagio, che implicitamente prendono le distanze da Darmanin. Ma al di là della profonda scorrettezza del titolare degli Interni francese, definita da Antonio Tajani come "una coltellata alle spalle", i presupposti sui quali si basa l'attacco sono falsi e lo si spiega bene in un reportage fatto da France Info al confine tra Menton e Ventimiglia.
"Il boom di migranti denunciato dai responsabili politici non corrisponde alla realtà sul terreno. Bisogna rivedere i numeri diffusi", hanno dichiarato legali e associazioni di assistenza a migranti che transitano per il confine. La Francia ha rafforzato lo sforzo militare al confine italiano, come dimostra l'autorizzazione della prefettura della regione Alpi Marittime all'utilizzo addirittura di un drone per il controllo della frontiera. A Mentone, inoltre, sono state dispiegate due squadre della gendarmeria mobile e due della polizia nazionale dell'unità Crs. Il tutto dietro una presunta crescente pressione, con un bilancio ufficiale di 9.737 migranti fermati dall'inizio del 2023 al confine tra Italia e Francia, in aumento del 33% rispetto alla rilevazione del periodo precedente.
Tuttavia, le associazioni hanno sbugiardato i numeri diffusi dal governo francese. "La pressione non è sempre più forte. I controlli all'interno dei treni sono sistematici sulla linea che collega i due Paesi per cercare disperatamente chi sta dentro e tenta di superare il confine. Il migrante ci prova una volta, due, tre o quattro e ogni volta viene registrato", hanno spiegato le associazioni per voce di Mireille Damiano, avvocato di Nizza che difende i diritti dei migranti minorenni. Numeri, sottolinea, "lontani dalla realtà" e dopati dai conteggi moltiplicati.
Nella realtà le presenze non sono aumentate: "Lo vediamo nella distribuzione del cibo. D'estate effettivamente a Ventimiglia dobbiamo dare da mangiare a 300 persone. Al momento la media è di 100 a 150 pasti distribuiti".
La stessa considerazione è stata fatta anche da Medici senza frontiere, che opera sul versante italiano: "Rispetto a Ventimiglia non troviamo questo aumento di persone. E' un flusso che può aumentare di volta in volta o diminuire, ma più o meno è costante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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