Qatargate, Bombardieri difende Visentini: "Solo giustizialismo"

Il segretario generale della Uil difende Visentini, fermato dalla procura belga ma subito rilasciato dopo l'interrogatorio

Qatargate, Bombardieri difende Visentini: "Solo giustizialismo"

Luca Visentini è nato nella Uil, da anni Segretario generale della Confederazione Europea dei Sindacati. Il mese scorso è stato eletto Segretario Generale dell’Ituc, la Confederazione Interazionale dei Sindacati.

Un ruolo importantissimo, per il sindacato di tutto il mondo. Complimenti gli erano arrivati da tutti, compreso, via tweet, da Enrico Letta e l’ex ministro del lavoro Andrea Orlando. Ma chi si era speso davvero per la sua elezione era stato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.

Venerdì scorso, dopo qualche giorno dalla sua elezione, Luca Visentini è stato fermato a Bruxelles e trattenuto per un interrogatorio dalla Procura che indaga sugli affari col Qatar. A differenza degli altri fermati, dopo l’interrogatorio, Visentini è stato subito rilasciato.

Non è indagato e non gli hanno trovato soldi. Appena libero ha dichiarato la sua innocenza, ribadito la sua posizione in difesa dei diritti umani e dei lavoratori sfruttati in Qatar, e chiesto che si scopra la verità. A differenza delle altre organizzazioni che hanno sospeso gli indagati che ne facevano parte, l’Ituc ha difeso e rivendicato la posizione di Visentini. Come fa anche Pierpaolo Bombardieri. E invece chi gli aveva fatto i complimenti, oggi li ha cancellati.

Ci può dire cosa è successo a Luca Visentini?

"Con tutta la delicatezza nel commentare un’indagine di questa portata, posso dire che Luca è stato chiamato e trattenuto per essere interrogato, senza essere indagato. Dopodiché è tornato a lavorare gli hanno riconsegnato computer e cellulari".

Ha avuto modo di sentirlo dopo la liberazione?

"Certo, ha detto che ha passato i due giorni più brutti della sua vita. Lui è una persona molto attenta, pacata, è difficile persino fargli offrire un pranzo, non ha una doppia vita. Noi delle violazioni nei mondiali in Qatar e della sicurezza sul lavoro ne parliamo da più di 5 anni. E questa storia rischiava di mandare all’aria tutto, purtroppo siamo un paese che ha scarsa memoria".

Lei scarica Visentini come Landini e il Pd hanno scaricato Panzeri?

"Io Luca lo conosco da da 25 anni, a tutti può capitare di sbagliare, ma trovare coinvolto un amico, un compagno, un collega con cui si è fatta tanta strada insieme fa male. Non ho avuto dubbi, ma ho provato grande dispiacere".

Qualcuno ci è cascato?

"Quasi tutti, ma qualcuno fa più male. Ad esempio l’ipocrisia di fondo nel tweet di Laura Boldrini che mette sullo stesso piano chi è stato arrestato perché gli avevano trovato soldi nelle abitazioni, con chi invece è stato liberato. Una deriva giustizialista che mi preoccupa perché questo dovrebbe essere uno stato che garantisce le libertà, ed è un tema complessivo che riguarda tutti".

E di Andrea Orlando, ex ministro del lavoro, e prima ancora della giustizia, che ha cancellato il tweet di auguri a Visentini, dopo essere stato pochi mesi fa anche al congresso della Uil dove lei è stato rieletto segretario, c’è rimasto male?

"Molto deluso, perché il suo tweet di congratulazioni a Luca lo reputavo sincero. Avrebbe dovuto prima informarsi sui fatti, innocente fino a prova contraria, è un abitudine che dovremmo recuperare. Ma Luca non era nemmeno indagato".

Si è pentito di averlo sponsorizzato all’Ituc?

"Sui social dopo il fermo hanno ripreso i miei tweet di congratulazione, ma io non rinnego i miei amici nemmeno quando sono in difficoltà, l’umanità vale sempre. Nella nostra organizzazioni i rapporti personali valgono più dei ruoli, siamo una comunità. Mi spiace non trovare la stessa fiducia presunzione d’innocenza in persone che dovrebbero utilizzarla comunque. Se condanniamo una persona perché è interrogata è una deriva contraria alla nostra Costituzione. Vendere le proprie idee per i soldi e inaccettabili significa tradire el persone a cui si rivolge la storia".

Lei è l’ultimo giapponese di Visentini?

"Tutta l’ltuc con un comunicato ufficiale lo ha difeso. Non ci sono elementi che mettono in discussione il lavoro fatto. Non c’è nulla di cui si possa rimproverare Luca".

Ma c’è un problema con le lobby e la politica?

"Vendere le proprie idee per i soldi è inaccettabile, significa tradire la propria storia e le persone a cui si rivolge. Non è il caso di Luca".

L’ha chiamata qualche politico o collega sindacalista?

"Nessuno".

Se lo aspettava?

"No. Ma spero ci sia qualche elemento di riflessione complessiva sul giustizialismo che in questo Paese ha creato molti problemi, e che si può valutare solo conoscendo i fatti".

Ci sta dicendo che la Uil si schiera per la riforma Nordio?

"Questo lo sta dicendo lei. Però una riflessione va fatta. Luca è stato in prima pagina per 4 giorni, poi l’hanno liberato e il tg3 ha detto che era ancora in carcere, Repubblica senza neppure tradurre un documento ufficiale ha detto che è stato rilasciato su cauzione, e invece era una liberazione condizionata.

Cioè con due condizioni: se lascia l’Europa deve avvisare il magistrato, e non piò parlare con gli indagati. C’è una mancanza di approfondimento che porta a questa deriva giustizialista, su cui ognuno dovrebbe fare l’approfondimento per il lavoro che fa".

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