Scandalo lobby green, Coldiretti: "Su Timmermans pretendiamo trasparenza e chiarezza"

Il messaggio a Bruxelles del segretario generale Vincenzo Gesmundo e del presidente Ettore Prandini: "Vengano rese pubbliche le carte"

Scandalo lobby green, Coldiretti: "Su Timmermans pretendiamo trasparenza e chiarezza"
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"Pretendiamo trasparenza e chiediamo che la Commissione europea faccia chiarezza sul caso Timmermans": forte e chiaro il messaggio di Coldiretti sullo scandalo lobby green esploso in seguito all'inchiesta De Telegraaf. Secondo il quotidiano olandese, la Commissione Europea sovvenzionerebbe da anni club ambientalisti con il compito di esercitare pressioni a favore dei piani verdi dell'ex commissario europeo Frans Timmermans. Ora l'associazione, con il segretario generale Vincenzo Gesmundo e con il presidente Ettore Prandini, ha giustamente rivendicato le sue battaglie: "Già dal 2021, Coldiretti è stata la prima e l’unica a denunciare l’imbroglio verde e come più volte dietro questi processi di falso ambientalismo ci potesse essere ben altro, compresa anche la spinta molto forte da parte di multinazionali che hanno interessi economici legati ad altre forme di business come quello dei cibi fatti in laboratorio, su cui sta investendo una lobby di oligarchi multimiliardari”.

Coldiretti ha sottolineato che per anni sono stati criminalizzati i produttori agricoli e i coltivatori diretti di tutta Europa come il male assoluto, ergendo alcune delle organizzazioni ambientaliste più importanti a giudici di un tribunale della storia che pretendeva di condannarli, in particolare quelli italiani: "L'inchiesta del quotidiano olandese De Telegraaf non ci sorprende, ha svelato ciò che avevamo denunciato con fermezza già anni fa sollevando ripetutamente dubbi su presunti conflitti di interesse. Se quanto emerso dovesse essere confermato, la verità è che abbiamo sempre avuto ragione nel sostenere che dietro il Green Deal di Timmermans si nascondeva un’agenda politica a senso unico, capace solo di favorire interessi di parte e non di garantire l’equilibrio tra la sostenibilità ambientale e la necessità di proteggere la nostra agricoltura, infliggendo gravi danni alle filiere agricole in nome di un ambientalismo ideologico".

"Per anni è stata demonizzata la figura dell’agricoltore e del coltivatore diretto che invece ancora adesso, in un momento storico segnato dagli effetti devastanti del cambiamento climatico, restano i veri custodi del territorio, dell’ambiente e del patrimonio agroalimentare" hanno aggiunto Gesmundo e Prandini: "Per non parlare di quello che è stato fatto ad altri settori, pensiamo all’automotive e all’intera manifattura".

Ricordando le etichette negative appiccicate negli ultimi anni - "ci hanno tacciato di essere antieuropeisti e oscurantisti" - Coldiretti ha ribadito di essere esclusivamente alla ricerca della verità: "Siamo solo alla disperata e responsabile ricerca della verità intesa come il dover dis-velare ciò che di torbido si agita nelle pieghe della comunità europea".

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