
A margine dell'odierno vertice dell'Unione europea, Giorgia Meloni ha incontrato i gionalisti per un punto stampa sulle principali vertenze dell'attualità europea. I Ventisette, in queste ore, si sono incontrati per stabilire quale direzione prenderà l'Ue nell'immediato futuro, tra sostegno a Kiev e RearmEu, ma anche sulle politiche economiche che dovranno sopportare il peso di una neccessaria ripartenza industriale dell'Unione. "Per la prima volta nelle conclusioni del Consiglio europeo entra un riferimento alla neutralità tecnologica. È stata una lunga battaglia italiana e non solamente italiana così come entrano alcune risposte molto importanti per il settore dell'automotive", ha spiegato il presidente del Consiglio italiano parlando con la stampa.
"C'è impegno della Commissione europea sulla sospensione delle multe per i produttori non in linea con gli obiettivi e l'anticipo della revisione sui target di emissione: entrambe le questioni rispettano totalmente la posizione italiana", ha proseguito il premier, che ha sottolineato anche come "le risorse" previste dal RearmEu "sembrano molte ma sono virtuali". Sulla difesa, il presidente del Consiglio ha sottolineato che le garanzie europee chieste dall'Italia "non sono eurobond. Ci sono degli strumenti nell'Unione europea, come Invest-Eu, che mettono delle garanzie europee sugli investimenti pubblici ed è quello che noi stiamo prevedendo, che è una cosa diversa dagli eurobond. Fermo restando, che per me si può discutere anche di eurobond, ma non è questa la proposta che sta facendo l'Italia".
A chi le ha chiesto se è in programma un viaggio negli Usa da Donald Trump, Meloni ha ribadito che andrà alla Casa Bianca ma "non so ancora dare una data". Una domanda che si inserisce sia nel contesto della guerra tra Russia e Ucraina, sia in quello dei dazi imposti dagli Usa all'Unione europea e sia per quelli corrispettivi. Il premier italiano invita alla massima prudenza e si dice "preoccupata" dalle conseguenze. Sulla pace in Ucraina, Meloni ha ribadito l'idea di estendere l'Articolo 5 senza includere l'Ucraina nella Nato: "Le garanzie di sicurezza sono il grande dibattito. Tutti quanti stiamo cercando di interrogarci su quali garanzie possono essere più efficaci. Tra tutte le strade, quella di un'estensione dei principi o dell'art.5 della Nato anche senza l'ingresso immediato dell'Ucraina sarebbe la soluzione più sensata, anche per svelare un eventuale bluff della Russia". Se Mosca, ha aggiunto il premier, "non ha in animo di tornare a invadere l'Ucraina perchè dovrebbe opporsi a delle garanzie di sicurezza che sono solamente difensive? Io continuo a porre questa questione che mi pare cresca nel consenso".
Inevitabile un passaggio sul Manifesto di Ventotene a fronte dell'intervento di ieri in Aula per le comunicazioni, durante il quale ne ha citato testualmente alcuni passaggi. "Ritengo che l'essenza di alcuni passaggi che ho letto di quel manifesto" è "che il popolo non è in grado di autodeterminarsi. Nel momento in cui si distribuisce quel testo, che messaggio voleva dare la sinistra? Sono rimasta sconvolta dalla reazione che ho visto ieri in Aula, con parlamentari della Repubblica che sono arrivati sotto i banchi del governo con insulti e ingiurie. Penso francamente che la sinistra stia perdendo il senso della misura". Per Meloni la sinistra mostra "un'anima illiberale e nostalgica" e ha mostrato "oggettivamente delle difficoltà a confrontarsi con le idee degli altri. Io non ho difficoltà. Sono molto convinta delle mie, le rivendico e penso che questa sia la base della democrazia e quindi il problema credo che ce l'abbiano altri". Il premier è stato categorico: "Io rivendico di non essere d'accordo non ho insultato nessuno, quella insultata sono stata io, ampiamente".
Sui migranti, invece, il presidente Meloni ha espresso il proprio plauso alle conclusione dell'Ue perché "si fa riferimento all'ultima lettera inviata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen" che "fa riferimento al nuovo Regolamento rimpatri: è un documento che sosteniamo con forza". E ha sottolineato che il Regolamento rimpatri "prevede, tra le altre cose, anche hub nei Paesi terzi per processare le richieste di asilo", su esempio del protocollo Italia-Albania.
C'è la richiesta, ha aggiunto, "dell'anticipo della soluzione sul concetto di Paese sicuro e c'è anche la richiesta e l'impegno ad anticipare una lista europea dei Paesi sicuri che chiaramente risolverebbe molte delle questioni che abbiamo discusso in questa settimane".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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