Se anche l'Europa diventa una "democratura"

Dalla Von der Leyen alla Francia

Se anche l'Europa diventa una "democratura"
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Tutti si preoccupano degli Stati Uniti e del rischio di guerra civile in America, ma all'Europa non ci pensa nessuno? Davvero l'Europa non rischia la guerra civile? La ghettizzazione della cultura e delle tradizioni europee a favore delle culture che si vorrebbero integrare sta distruggendo gli europei? Davvero la scelta dell'Europa ormai è tra dissolversi o dividersi?

Dopo delle elezioni in cui è stata confermata la vittoria e l'aumento dei voti delle destre è stata confermata Ursula von der Leyen (nella foto) come Presidente della Commissione Europea con una maggioranza che va dal centro alla sinistra estrema. Certo qualcuno dirà che il partito popolare europeo è un partito di destra e forse lo era ma se gli alberi si giudicano dai frutti le ultime scelte politiche del Ppe sono alquanto sinistre.

Se in Europa ha vinto la destra vuol dire che il popolo non voleva la continuità e la continuità contro il parere del popolo è un bel problema.

Secondo Popper la società aperta è caratterizzata dal fatto che i passaggi di potere sono possibili senza che ci siano degli spargimenti di sangue. Questo significa che, per interpretare la democrazia, occorre evitare quelle forzature che possono sbilanciare gli equilibri democratici e recidere il fragile rapporto tra popolo e potere. L'elezione della von der Leyen è uno schiaffo a tutti quei milioni di europei che hanno deciso di votare a destra, per frenare la deriva di un sistema che vorrebbe cancellare la propria cultura dissolvendola nei mille rivoli di quelle altrui. Questo significa che non siamo più una società aperta.

Ma a questo punto bisogna farsi delle domande: gli europei legati alle loro tradizioni hanno il diritto di trasmetterle ai loro figli? Se la maggioranza crede ancora che la famiglia sia quella tradizionale e che sia un valore, ha il diritto di trasmettere ai suoi figli questo valore? Ha il diritto di farlo senza essere ostacolata da una narrativa minoritaria ma che il sistema trasforma in egemone, che vorrebbe che la famiglia fosse tutto quello che una famiglia non è mai stato? O i valori da rispettare devono essere soltanto quelli degli stranieri e delle minoranze? Il passo è breve dall'inclusione allo scontro di civiltà.

Se è giusto che le minoranze chiedano tutela in quanto tali, non è giusto che chiedano tutela per diventare maggioranze e per non rispettare o denigrare le idee delle persone dalle quali pretendono rispetto. Perché oggi queste persone si trovano in situazioni peggiori rispetto agli indiani d'America ai quali, perlomeno, si offrivano delle riserve dove continuare ad essere indiani.

La von der Leyen è il volto dell'Europa che abusa di quello strumento di sterminio di massa della cultura occidentale che è la parola inclusione. L'Europa è diventato un modello inclusivo che dovrebbe includere tutti quelli che desiderano trasferirsi qui e ghettizzare gli indigeni. È normale che la gente non sia d'accordo e voti a destra.

Se, però, la democrazia esiste solo quando la gente non vota a destra che sistema è se non una tirannia? E se, -visto che votare non serve più perché il voto viene tradito- i cittadini pensassero di rovesciare il tiranno? Bisogna riflettere bene su queste cose e stare attenti perché l'Italia è un Paese abbastanza tranquillo ma ci sono altri Paesi come la Francia dove le tensioni sociali sono alle stelle. La politica sarà anche fatta di numeri ma Ursula von der Leyen viene confermata con una maggioranza di centro destra e sinistra estrema, con alchimie mai viste in nessuno Stato. In nessun Paese i liberali di destra si alleano con l'estrema sinistra. Possono esistere governi di unità nazionale ma in quel caso tutte le forze partecipano al governo e la von Der Leyen non era un nome in grado di raccogliere un consenso così ampio.

Con la von der Leyen finisce la democrazia europea che diventa democratura con il voto dei cittadini (di destra e di sinistra) che non conta più nulla.

La trasparenza del processo democratico viene sostituita da interessi oligarchici oscuri e arroganti che contraddicono il voto. È il requiem del progetto europeo che si infrange confermando quel proverbio francese per il quale le promesse elettorali impegnano soltanto chi le ascolta.

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