Formentera, addio ai chiringuitos storici: ecco perché

I chiringuitos storici verranno abbattuti per fare posti ai nuovi, costruiti in base alle direttive Ue: la stagione turistica incombe e si rischia di comprometterla con interventi dell'ultimo minuto

Foto di repertorio
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La Spagna ha decretato lo stop ai chiringuitos storici di Formentera (e di tutta la costa) applicando la normativa europea sui balneari che impone nuove regole per le concessioni. Già da quest'anno, su una delle isole più frequentate dell'arcipelago delle Baleari, spariranno nomi iconici che hanno fatto compagnia per decenni ai vacanzieri. Stop ai vari Piratabus, Lucky, Cala Saona, che chuderanno definitivamente, almeno con la gestione attuale, per riaprire (forse) con altro nome. I chiringuitos sulla spiaggia sono uno dei punti di riferimento per chi visita le isole spagnole e la sua costa ma con la direttiva dell'Ue sono otto quelli che rischiano di restare relegati ai ricordi più belli di chi ha avuto la fortuna di viverli.

Il Comune spagnolo di Formentera è stato uno dei primi ad adeguarsi alla normativa nazionale spagnola che fa riferimento alla norma Ue e l'ok per la messa a gara delle nuove concessioni è arrivata con schiacciante maggioranza. La comunità locale nei mesi scorsi si è mobilitata con una raccolta firme ma a nulla è valsa la richiesta dei cittadini di salvare i locali: verranno tutti demoliti. Niente resterà di questi chioschi che hanno caratterizzato e reso unica la linea balneare di Formentera. Il bando per l'assegnazione è stato creato sulla base delle direttive dell'Unione europea e ha criteri molto più stringenti in materia di rispetto ambientale, volumetrie e metodologia di costruzione. Tutto questo, che fa riferimento alle norme green dell'Ue, ha fatto si che le vecchie gestioni venissero tutte scalzate in nome di una nuova ondata di imprenditori, che dovranno abbattere i vecchi chiringuitos per costruire le strutture secondo griterio.

Non è servita a nulla nemmeno la pronuncia della Corte Suprema spagnola, secondo la quale la norma è stata considerata "troppo aggressiva". Ma i dadi sono ormai tratti e dalla prossima stagione estiva, ormai alle porte, Formentera cambierà il suo volto. Ed è ovviamente partita una corsa contro il tempo, visto e considerato che già da maggio l'isola spagnola è meta ambita per il turismo europeo.

A ora, il rischio è quello di compromettere la stagione turistica alle porte, costringendo i vincitori di bando a demolire e ricostruire in tempi record i nuovi chiringuitos, con tutti i disagi che verranno arrecati ai turisti sulle spiagge tra disordine, rumore e mancanza dei punti di ristoro che ne hanno fatto la fortuna.

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