Spritz, birra e acqua "on the rocks". Il brindisi notturno di Meloni, Tajani e Salvini

A tavola c'è anche Fitto (che due giorni fa ha visto la socialista Pérez). E Salvini assicura il voto dei Patrioti durante l'audizione del ministro FdI

Vertice di maggioranza a Bruxelles. A tavola c'è anche Fitto (che due giorni fa ha visto la socialista Pérez).
Vertice di maggioranza a Bruxelles. A tavola c'è anche Fitto (che due giorni fa ha visto la socialista Pérez).
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nostro inviato a Bruxelles - Spritz per Giorgia Meloni, birra per Matteo Salvini e acqua on the rocks per Antonio Tajani. Nella notte di Bruxelles che precede il Consiglio Ue, a tavola con i tre leader del centrodestra c’è anche il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto. Ed è proprio lui che passate ormai le dieci di sera va ad accogliere nella hall dell’hotel Amigo - che ormai da molti anni ospita non solo la delegazione italiana, ma anche quella tedesca e francese - il segretario della Lega.

Ai giornalisti che dalla strada sbirciano alla finestra del Bar Magritte il clima sembra più quello di una serata di relax che di un vertice di maggioranza. Poi, certo, è quasi impossibile che non si sia parlato anche di questioni calde come la manovra. E, soprattutto, delle audizioni dei candidati commissari in programma il 12 novembre, un passaggio decisivo per Fitto che da settimane è nel mirino dei Socialisti, irritati dalla scelta di Ursula von der Leyen di attribuire a un esponente di Ecr un ruolo così pesante come una delle sei vicepresidenze esecutive.
Un tema che - vista anche la presenza di Salvini, che milita nel gruppo sovranista dei Patriots insieme a Viktor Orbàn e Marine Le Pen - è stato ovviamente oggetto di confronto. Per arrivare ai due terzi dei consensi durante l’audizione in commissione Regi, infatti, il ministro per gli Affari europei può sicuramente puntare sul sostegno del Ppe e di Ecr. Se ci fosse anche quello della delegazione dei Patriots (che poi sarebbero comunque liberi di votare contro quando il 26 o 27 novembre la plenaria di Strasburgo si esprimerà sul via libera definitivo al bis di von der Leyen) la partita sarebbe decisamente in discesa (anche se mancherebbe ancora qualcosina a scavallare i fatidici due terzi).

Peraltro, al di là delle dichiarazioni pubbliche della capogruppo di S&D, la spagnola Iratxe García Pérez, la sensazione è che i Socialisti non andranno fino in fondo nella minaccia di azzoppare Fitto (magari provando a privarlo della vicepresidenza esecutiva). Tra l’altro, proprio il ministro italiano - che da settimane è a Bruxelles per incontrare esponenti di tutti gli schieramenti - due giorni fa ha avuto un lungo faccia a faccia con la Pérez e presto vedrà anche la capo-delegazione di Renew, Valérie Hayer.

Uscendo a tarda notte dall’hotel Amigo, Tajani si è detto sicuro che l’audizione di Fitto “andrà bene” e che “non ci sarà alcun problema”. Dopo aver scherzato sull’incontro appena concluso con Meloni, Salvini e Fitto (e ironizzato con chi gli chiedeva se quella on the rocks fosse acqua o whisky) il ministro degli Esteri ha ribadito la sua soddisfazione per la scelta del Ppe di "sostenere con grande determinazione il candidato commissario italiano". “Se i Socialisti non vogliono appoggiare Fitto, perdono il consenso dei Popolari”, ha aggiunto il vicepremier mandando un messaggio neanche troppo tra le righe.
Fitto sarà infatti il primo dei sei candidati vicepresidenti ad essere ad essere auditi, mentre la socialista spagnola Teresa Ribera - per il peso delle deleghe, di fatto la numero due di von der Leyen - sarà penultima, seguita dalla popolare finalndese Henna Virkkunen.

Insomma, se i Socialisti davvero boicotteranno Fitto, il Ppe è pronto a far saltare Ribera. Una sorta di stallo alla messicana, nel quale o restano tutti fermi (e quindi le audizioni scorrono lisce per tutti) o si rischia di far saltare l'intero banco.

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