"Stop al progetto delle drag queen". FdI incalza l'Ue sui fondi pro-gender

Dopo le rimostranze della Lega, anche Fdi contesta il progetto DragTivism Jr finanziato dall'Ue nell'ambito del programma Erasmus+

"Stop al progetto delle drag queen". FdI incalza l'Ue sui fondi pro-gender
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Dai "seminari sulla decostruzione del gender" ai laboratori sull'attivismo Lgbt. Chi più ne ha, più ne metta. L'Europa sostiene un campus per drag queen dedicato ai minori. Il tutto, nel nome di un'inclusione che sembra avvicinarsi pericolosamente al campo gravitazionale dell'indottrinamento ideologico. Sta suscitando comprensibili reazioni critiche il progetto DragTivism Jr, un'iniziativa finanziata dall'Ue nell'ambito del programma Erasmus+. Attivo già da qualche anno, il percorso continua tutt'oggi e con esso prosegue anche la pioggia di sovvenzioni di Bruxelles per promuoverlo. La circostanza ha fatto scattare un'interrogazione alla Commissione europea da parte di Fratelli d'Italia, arrivata dopo le analoghe rimostranze dell'eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri.

La denuncia del partito meloniano è stata diretta. "Seminari sulla decostruzione del gender, formazione sull’attivismo Lgbtqi+, laboratori sulla storia e sulle figure iconiche del Drag, assieme a un team di facilitatori Drag. Ecco il menù che il progetto DragTivism Jr, un'iniziativa finanziata dall'Ue nell'ambito del programma Erasmus+, vuol proporre ai minori dai 14 ai 17 anni", si legge in una nota dell'eurodeputato di Fratelli d’Italia, Paolo Inselvini. Il medesimo esponente politico ha quindi annunciato di aver presentato un'interrogazione alla Commissione europea, insieme al copresidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini, al capo delegazione di FdI Carlo Fidanza, ai colleghi Sergio Berlato, Stefano Cavedagna, Carlo Ciccioli, Alessandro Ciriani, Giovanni Crosetto, Elena Donazzan, Pietro Fiocchi, Alberico Gambino, Chiara Gemma, Mario Mantovani, Giuseppe Milazzo, Denis Nesci, Michele Picaro, Daniele Polato, Marco Squarta, Francesco Torselli, Francesco Ventola.

L'obiettivo dell'interpellanza - spiegano da Fratelli d'Italia - è quello di "chiedere di interrompere il progetto, impedendo che fondi pubblici europei siano utilizzati per finanziare progetti che rischiano di esporre i più giovani all'ideologia gender e all'attivismo Lgbtqi+". Nei giorni scorsi, anche l'associazione Citizengo aveva aperto una petizione online per chiedere alla Commissione Ue di bloccare subito il programma. Ora Fdi ed Ecr offrono una sponda politica a quell'istanza, con l'intenzione di chiedere anche maggiore chiarezza sui finanziamenti europei a simili progetti.

"Nel contesto della medesima interrogazione - si legge infatti nella nota dell'europarlamentare Inselvini - abbiamo anche chiesto come si intenda garantire che i progetti finanziati da Erasmus+ rispettino pienamente l'integrità e il benessere psicologico dei minori coinvolti, e in che modo si verifichi il coinvolgimento e il consenso informato dei genitori prima di approvare la partecipazione dei minori a progetti che trattano tematiche così controverse". Poi l'ulteriore sfogo politico: "Siamo stanchi di questi finti progetti educativi, pagati con soldi pubblici, che altro non sono che forme di indottrinamento ideologico. A Bruxelles pensino a diffondere i veri valori europei, la solidarietà, la dignità umana, la pace; altro che queste follie in salsa woke".

E Fdi ha fatto sentire il proprio dissenso anche dal nostro Parlamento. "Il progetto DragTivism Jr, inserito nel programma Erasmus+ va assolutamente bloccato.

Non si può avallare, e ancor peggio finanziare con soldi pubblici, un’iniziativa che rischia di esporre minori a una pericolosa ideologizzazione, senza peraltro coinvolgere i genitori", ha sottolineato in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Grazia Di Maggio, componente della commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza, esprimendo il proprio appoggio agli europarlamentari che hanno presentato l'interrogazione alla Commissione europea contro il progetto in questione.

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