Ucraina, mano tesa di Roma: "Scommettere sulla vittoria"

La premier Meloni: "Investimento sulla ricostruzione del Paese". Telefonata di Zelensky: "Grazie per il sostegno"

Ucraina, mano tesa di Roma: "Scommettere sulla vittoria"

«Parlare di ricostruzione dell'Ucraina significa scommettere concretamente sulla sua vittoria e sulla fine del conflitto, e il miglior modo per farlo è immaginare un'Ucraina ricostruita, ogni scuola, ogni casa, ogni campanile che ricostruiremo saranno un pezzo delle fondamenta dell'Europa intera». È il premier Giorgia Meloni a tradurre in azione politica l'impegno preso con Volodymyr Zelensky nel suo viaggio a Kiev del 21 febbraio scorso. Convocando ieri a Roma la Conferenza bilaterale per la ricostruzione, il governo ha infatti posto le basi per traghettare il Paese invaso da Mosca verso un futuro «sempre più europeo». E ribadendo il sostegno militare e politico al piano di pace in 10 punti di Zelensky, Meloni si è detta convinta che l'Italia possa dar vita anche al «prossimo miracolo economico dell'Ucraina, una sfida alla nostra portata».
Si considera infatti un errore attendere la cessazione delle ostilità per ricucire un tessuto economico devastato da 14 mesi di bombe. Occorre ripristinare le infrastrutture critiche, riabilitare le zone liberate e modernizzare le aree non coinvolte nel conflitto, ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, regista della Conferenza, con la Farnesina che ha già creato una task force «per mettere a disposizione del popolo ucraino la qualità del sistema Italia». Ieri, ha detto Tajani, si è posta «la prima pietra per le esigenze immediate e per un più lungo periodo di ricostruzione». Poi lo schiaffo al Cremlino: «Dobbiamo anche assicurarci che la Russia paghi per le distruzioni».
Il titolare dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato 100 milioni di euro come contributo al fondo di garanzia Eu for Ukraine della Banca europea di investimenti. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso è convinto che il Made in Ucraina possa diventare un marchio di solidarietà globale: per farlo, servono però sinergie. L'Italia ha quindi firmato accordi per veicolare meglio il brand gialloblù attraverso piattaforme digitali. E per quelle fisiche? Mermec, multinazionale del Belpaese, analizzerà lo stato delle ferrovie portandole su standard Ue con tecnologia avanzata che consentirà di affrancarsi dalla Russia; Coldiretti e Filiera Italia contribuiranno alla decontaminazione dei terreni agricoli, meccanizzazione, tracciabilità dei raccolti e produzione di bioenergie.
Nessuno nasconde che si tratti di un'occasione per l'Italia e le sue aziende. Anzi, da Meloni arriva un appello agli imprenditori del Belpaese, vero core business di una platea che al Palazzo dei Congressi ha ospitato 600 imprese italiane e 150 ucraine: «Non abbiate paura di investire - ha chiarito Meloni- l'Italia farà la sua parte a 360, anche sul piano multilaterale», quando l'anno prossimo Roma assumerà la presidenza del G7. Zelensky, in collegamento video, si commuove per l'accoglienza: ringrazia l'Italia per aver mantenuto la promessa fatta e spiega che «la guerra ci porta anche opportunità». Poi rivela di una telefonata a tu per tu con Giorgia.
Farnesina e Ice olieranno le sinergie tra il tessuto produttivo dello Stivale e quello di Kiev: il governo considera fondamentale il coinvolgimento dei privati nella ricostruzione, ché vale 411 miliardi e non potrà essere finanziata tutta da fondi pubblici.
Simest, di Cassa depositi e prestiti, darà appoggio con investimenti per creare nuove aziende in loco. Sace è pronta a riavviare i rapporti (1 miliardo nel settore Salute). Confindustria, che in Ucraina ha già una sede, si è impegnata a lavorare. «Non considerate la guerra come un ostacolo tra voi e la vostra attività imprenditoriale in Ucraina», hanno detto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba e il premier Denys Shmyhal, entrambi a Roma, «mentre combattiamo stiamo facendo un miracolo cercando di promuovere riforme».

Un assist anche per le parole del presidente Sergio Mattarella, che si è detto favorevole all'ingresso di Kiev nell'Ue «nel più breve tempo possibile», e a una pace giusta «che rispetti l'integrità». Ma c'è anzitutto da mettere in sicurezza uno Stato. Trasporti, energia, ambiente, edilizia, farmaceutica. Organizzare lo sminamento dei terreni e costruire un corridoio infrastrutturale per rimettere in piedi l'export.

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