Weber sferza l'Ue sui migranti: "L'Italia va aiutata, basta promesse"

Il presidente del Ppe sprona Francia e Germania: "Devono aiutare, non possono stare a guardare". E apre ai muri alle frontiere: "Pronti a costruirli per fermare gli irregolari"

Weber sferza l'Ue sui migranti: "L'Italia va aiutata, basta promesse"

Basta promesse teoriche e intenti positivi che poi non trovano realizzazione nella pratica: è il momento di attivarsi in maniera efficace per aiutare l'Italia nella gestione dell'emergenza immigrazione grazie a un meccanismo di solidarietà da parte degli altri Paesi Ue. È questo il monito arrivato da Manfred Weber, che ha invitato i governi degli Stati membri ad approcciarsi con un atteggiamento di collaborazione effettiva al fine di supportare il nostro Paese, da anni lasciato solo e abbandonato al proprio destino.

Weber sprona l'Ue sui migranti

Il presidente e capogruppo al Parlamento Ue del Partito popolare europeo ha rivendicato la scelta di aver chiesto un dibattito speciale proprio per ottenere solidarietà verso l'Italia. Una linea doverosa e logica, visto che un'altra grande crisi migratoria non può essere affrontata senza il giusto contributo a livello europeo: "Abbiamo bisogno di azioni comuni e ci rammarichiamo molto del fatto che da parte della Commissione e degli Stati Ue non ci siano molta consapevolezza, né ascolto né molta azione verso un problema seri".

Il punto è sempre lo stesso: l'Unione europea si riempie la bocca di buoni propositi ma poi non viene fatto nulla per arrivare alla soluzione dei problemi. Ad esempio Weber, intervistato dal Corriere della Sera, è stato molto diretto in merito all'urgenza di accordi di riammissione con i Paesi di origine. "Per anni la Commissione li ha promessi - ha tuonato - deve accelerare. Se un migrante non ha diritto alla protezione deve tornare a casa".

L'esponente del Ppe ha dichiarato senza girarci attorno che allo stato attuale la solidarietà a livello Ue "non funziona". Pertanto ha voluto ringraziare il governo italiano e il sistema del nostro Paese che quotidianamente deve fare i conti con gli effetti dell'emergenza immigrazione, spronando Francia e Germania a garantire un aiuto pratico: "Il governo tedesco e francese, ma anche gli altri, non possono stare a guardare, devono portare volontariamente i migranti con un diritto di asilo sul loro territorio".

L'apertura sui muri ai confini

Tra le altre cose Weber non ha chiuso le porte al possibile finanziamento della costruzione di muri alle frontiere esterne dell'Unione europea: a suo giudizio si tratta certamente di "un'eccezione, l'ultima risposta", ma al tempo stesso ha riconosciuto che "bisogna anche essere pronti a costruire le recinzioni" se non è possibile fermare in altri modi l'immigrazione clandestina. Per il Ppe i muri in questioni non sono da intendere come protezione dei confini nazionali ma di "quelli europei".

"Devono spiegare perché costruiscono recinzioni a livello nazionale ma al Parlamento Ue votano contro e questo per me non è serio", è stata la frecciatina rivolta a liberali, socialisti e verdi.

Infine ha sottolineato l'importanza di partorire un piano europeo, coinvolgendo la Commissione Ue e gli Stati membri nell'elaborare una proposta per la Tunisia: "L'abbiamo già fatto anni fa con il piano Ue per la Turchia, per il quale abbiamo speso circa 6 miliardi. Serve uno sforzo simile con i nostri partner del Nord Africa".

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