Expo, i milanesi ne vanno fieri ma solo tre su dieci sanno bene cos’è

Cosa pensano i milanesi dell'Expo? Sanno che ci sarà e ne sono orgogliosi, ma per il resto sembrano avere le idee un po' confuse e non sono poi tanto sicuri che le risorse saranno spese bene. Anzi, temono che la mafia ci metta lo zampino. Lo rivela un'indagine curata dalla S&G Kaleidos su richiesta della Cisl, che verrà pubblicata su «Job», il mensile free press dell'organizzazione sindacale milanese. Se l'arrivo dell'Expo in città è cosa risaputa per tutti e in molti citano subito l'area fieristica di Rho-Pero, i primi dubbi emergono già quando si affronta la questione tempi. Quasi la metà degli intervistati sa, infatti, che la manifestazione si terrà nel 2015, ma ben il 39,6 % è un po' incerto e più di una persona su 10 non è proprio in grado di rispondere. Se poi si passa a domande più specifiche la nebbia s'infittisce: solo il 30% degli interpellati dichiara di sapere che il progetto Expo ha come obiettivo di essere ecosostenibile.
Le idee poco chiare non sembrano però minare l'ottimismo dei milanesi. Oltre la metà di loro si dice «molto contento» che l'Expo si tenga nella loro città, mentre un altro 33% è «abbastanza orgoglioso», lasciando così ai critici poco più del 15%. Diversi i motivi di soddisfazione enumerati dai sostenitori, per lo più concentrati sui possibili benefici portati dall'iniziativa come l'incremento di economia, lavoro e turismo (40%), l'abbellimento della città (30%) e il prestigio derivante dall'ospitare un evento di peso internazionale (18%).

Tra i contrari a raccogliere maggiore consenso sono le risposte che pongono l'accento sulla caoticità di Milano (37%), sulla confusione generata dalla manifestazione a scapito dei cittadini (30%) e sulla mancanza di personaggi in grado di gestire l'evento (22 %). Ma il punto cruciale dell'indagine riguarda le principali preoccupazioni dei milanesi: modalità di spesa delle risorse e timore diffuso che attiri l'interesse della criminalità organizzata.

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