Mattarella e Ban Ki-Moon: uniti per la sfida fame zero

Giornata Mondiale dell'Alimentazione a Expo 2015 per i 70 anni della Fao. Il Capo dello Stato: "La cooperazione prevalga sul conflitto e il dialogo sul fanatismo". Il segretario dell'Onu: "Siamo qui per rafforzare il nostro impegno contro la fame nel mondo intero". Messaggio di Papa Francesco: "La riposta è la pace sociale, non bastano i buoni propositi". Consegnata la Carta di Milano, il manifesto contro malnutrizione e spreco che ha raccolto un milione di firme

Mattarella e Ban Ki-Moon: uniti per la sfida fame zero

"Il diritto al cibo e all'acqua possono essere raggiunti in tutti i Continenti", ma è importante che "la cooperazione prevalga sul conflitto e il dialogo sul fanatismo" e ancora: "Nutrire il Pianeta è una sfida epocale che abbiamo davanti ed è inseparabile dalla parola pace". Sono questi i punti chiave dell’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione celebrata a Expo Milano 2015 in occasione dei 70 anni della Fao. E se l'obiettivo comune è fame zero nel 2030, "solo un'azione corale può debellare la malnutrizione e la povertà". Anche perché , ha aggiunto, questo significa anche dare una risposta sulle migrazioni: ”Sulle coste italiane negli ultimi mesi ci sono stati 300 mila migranti, lei stesso ha potuto constatare il nostro impegno - ha spiegato rivolgendosi a Ban Ki-Moon - la portata di questi flussi ha scosso le coscienze europee. Di certo si è posta la drammatica esigenza di migliorare le condizioni di vita nei Paesi di origine".

Giornata dell’Esposizione Universale, il World Food Day durante il quale è stata consegnata al segretario generale d’Onu Ban Ki-Moon la Carta di Milano, il manifesto per la lotta alla malnutrizione e allo spreco sul quale nei sei mesi dell’Esposizione Universale sono state raccolte oltre un milione di firme di cittadini, imprese, associazioni, istituzioni che si impegnano a muoversi secondo le linee tracciate dalla carta e chiedono un impegno globale nella lotta alle diseguaglianze e che rappresenta il lascito di Expo al mondo. Un documento, ha detto Mattarella, "frutto di un lavoro comune che dovrà continuare nel tempo".

Ban Ki-Moon, nel suo intervento, si è scagliato contro il "vergognoso" spreco delle risorse alimentari e ha sottolineato l'intenzione di "rafforzare l'impegno contro la fame” che è “un'ingiustizia terribile e noi siamo qui per rafforzare il nostro impegno contro la fame nel mondo intero", ribadendo con forza l'impegno di garantire il diritto all’alimentazione sufficiente all'intera popolazione. "Sette decenni fa - ha sottolineato - diversi Paesi hanno fondato la Fao per la libertà dalla fame in tutto il mondo. Ora siamo qui per proseguire questo impegno e per perseguire la sfida della fame zero che io e il presidente della Fao, Graziano Da Silva, abbiamo lanciato a Rio De Janeiro. L'agenda 2030 - ha proseguito - è la nostra road map per il successo. Catturiamo lo spirito dell'Expo e lavoriamo insieme per garantire cibo al mondo intero". Una "sfida" portata avanti insieme alla Fao e al suo direttore generale José Graziano Graziano Da Silva.

L'azione della Fao, ha denunciato però Papa Francesco in un messaggio indirizzato a Da Silva e letto da monsignor Fernando Chica Arellano rappresentante del Vaticano alla Fao, è vanificata dalla "affannosa ricerca del profitto, la concentrazione su interessi particolari e gli effetti di politiche ingiuste". Secondo Bergoglio, la sicurezza alimentare "appare ancora come un obiettivo lontano per molti" e nonostante gli sforzi compiuti, in troppi “soffrono la fame e la malnutrizione, anzitutto per l'iniqua distribuzione dei frutti della terra, ma anche a causa di un mancato sviluppo agricolo". "Viviamo un'epoca in cui l'affannosa ricerca del profitto, la concentrazione su interessi particolari e gli effetti di politiche ingiuste - ha proseguito il Papa - rallentano le azioni all'interno dei Paesi o impediscono una cooperazione efficace in seno alla comunità internazionale". Il monito di Bergoglio è volto "a trovare i mezzi necessari per liberare l'umanità dalla fame e promuovere un'attività agricola capace di soddisfare le effettive necessità delle diverse aree del pianeta. Si tratta di un obiettivo certamente ambizioso, ma improrogabile, che va perseguito con rinnovata volontà in un mondo dove cresce il divario nei livelli di benessere, nei redditi, nei consumi, nell'accesso all'assistenza sanitaria, nell'istruzione e per quanto concerne una maggiore speranza di vita".
"Siamo testimoni, spesso muti e paralizzati, di situazioni che non è possibile legare esclusivamente a fenomeni economici - ha affermato ancora - poiché sempre di più la disuguaglianza è l'effetto di quella cultura che scarta ed esclude tanti nostri fratelli e sorelle dalla vita sociale, non considera le loro capacità e arriva a ritenere superfluo il loro apporto alla vita della famiglia umana". La condizione delle persone "affamate e malnutrite evidenzia che non basta e non possiamo accontentarci di un generico appello alla cooperazione o al bene comune. Forse la domanda da porre è un'altra: è ancora possibile concepire una società in cui le risorse sono nella mani di pochi e i meno privilegiati sono costretti a raccogliere solo le briciole? La risposta non può limitarsi a buoni propositi, ma consiste piuttosto nella pace sociale, vale a dire la stabilità e la sicurezza di un determinato ordine, che non si realizza senza un'attenzione particolare alla giustizia distributiva, la cui violazione genera sempre violenza”.

Entro il 2050 nel mondo la domanda di prodotti agricoli crescerà del 60% e, per questo, è sempre più necessario "aiutare i piccoli agricoltori, combinando investimenti dei privati con forme di protezione sociale". Ne è convinto il direttore generale della Fao, Da Silva che ha ringraziato Expo per aver organizzato l'evento dedicato all'agricoltura sostenibile: "Ciò di cui abbiamo bisogno - ha ribadito - sono gli investimenti nell'agricoltura, una sfida chiave per l'umanità intera: dobbiamo supportare gli unici investitori, oggi, che sono i piccoli produttori" che rapresentano oltre il 60% del settore agricolo mondiale e sono anche tra i più denutriti nei loro Paesi di appartenenza.

L'Italia dà il suo contributo alla lotta alla fame e alla malnutrizione, "consapevole di essere un ponte" ha dello il ministro dell Politiche agricole Maurizio Martina, durante il suo intervento, con la consapevolezza che "il lavoro incomincia ora". Il ministro ha ripercorso i diversi incontri avuti in questi mesi a Expo richiamando le parole di Bono Vox: "Dove vivi non deve determinare se vivi”. "Ci batteremo - ha sottolinea Martina - perché la generazione Expo diventi la generazione Fame Zero. La consapevolezza è quella che "molto del lavoro da fare inizia ora" e la rassicurazione è che l'Italia ci sarà: "Siamo pronti". Expo, ha sottolineato Martina, "è stato un laboratorio di cittadinanza e di educazione che ha coinvolto innanzitutto tantissimi giovani alla ricerca di sapere e conoscenza, uno spazio unico per discutere, in modo universale, temi agricoli e ambientali sempre più rilevanti come la difesa del reddito dei piccoli agricoltori, il rapporto tra ecologia e agricoltura, la tutela del suolo, regole nuove per mercati più gusti. La lotta allo spreco alimentare - ha proseguito -, obesità e malnutrizione, difesa della biodiversità, contrasto ai cambiamenti climatici sono stati per noi temi da impegno quotidiani" E il ministro degli Estri Paolo Gentiloni: "Quando a Expo parliamo di agricoltura sostenibile stiamo parlando del fenomeno migratorio e del bivio di fronte a cui si trova l'Europa". Che sulla fame e sulla sicurezza alimentare ha ribadito "l'impegno del Governo" anche se "con quasi 800 milioni di malnutriti nel mondo siamo ancora lontani dal traguardo fame zero rispetto a cui sono stati compiuti dei passi importanti".

Nel corso dell’evento, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ha consegnato a Ban Ki Moon, il Patto tra i sindaci di centinaia di grandi città del mondo per l’attuazione di politiche alimentari urbane sostenibili siglato nel capoluogo lombardo, "le nostre risposte, alcune delle nostre risposte, le eredità non solo immateriali di Expo"

La giornata all'Expo del presidente della Repubblica e del segretario generale dell'Onu è proseguita con la partecipazione al convegno Finance for food, dedicato agli investimenti nell'agricoltura. Finanziare le pmi agroalimentari è la sfida lanciata per il 2016 dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "Assicurare cibo sufficiente, nutriente e accessibile a tutti" è un "obbligo morale" ma anche "una saggia scelta economica. L'iniziativa va modellata su quella più ampia già avviata con successo in ambito G20 per promuovere e premiare l'innovazione finanziaria a favore di settori chiave per il raggiungimento dei nuovi obiettivi di sviluppo sensibile".

La giornata, che ha visto la partecipazione di numerose altre personalità, come la regina Letizia di Spagna e il presidente della Slovenia Borut Pahor, si è aperta con la visita di Ban Ki-Moon (che è arrivato a Expo a bordo di un treno Frecciarossa 1000) al Padiglione Zero accompagnato dal commissario unico Giuseppe Sala. Il segretario generale dell’Onu, in compagnia della moglie Yoo, havisitato Palazzo Italia, i padiglione degli Emirati Arabi Uniti e della Corea e l’area Kinder+Sport, dove ha incontrato il campione di calcio Roberto Baggio, ambasciatore della Fao, e il presidente di Ferrero Francesco Paolo Fulci.

qui ha assistito a una partita di calcio, tre contro tre, tra una squadra italiana, composta da bambini che giocano nel team Ferrero a Alba, e quella dell'Onu dove hanno militato i bambini e i nipoti dei dipendenti della sede delle Nazioni Unite di Torino e firmato il manifesto Joy of Moving. Infine confronto Tv, moderato da Cristina Parodi, con alcuni giovani negli studi Rai Expo.

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