Nessuna immagine del corpo di Melania Rea può essere pubblicata su giornali o siti Internet, nè apparire in video televisivi. Lo ha chiesto la famiglia della donna uccisa a Colle San Marco lo scorso aprile attraverso il proprio legale, l'avvocato Mauro Gionni. In caso di pubblicazione, la famiglia chiede alla procura di Teramo l'eventuale sequestro su siti o televisioni e giornali dove questo avvenga. L'istanza è stata depositata in procura e saranno gli stessi pm che indagano, Davide Rosati e Greta Aloisi, a pronunciarsi nelle prossime ore.
Il rappresentante della parte offesa nel delitto della mamma 29enne di Somma Vesuviana, ha in sostanza ritenuto di frenare l'onda mediatica attorno al caso, sulla base del più recente, ma non primo, episodio di diffusione del filmato della scena del crimine da parte dell'emittente locale Teleponte, nel Tg e nel programma «Fino a prova contraria» di mercoledì scorso.
Intanto Salvatore Parolisi, questa mattina ha avuto il primo incontro con i suoceri da quando è stato arrestato per l'omicidio, il 19 luglio scorso. Parolisi e i genitori di Melania non si sono parlati. L'occasione è stata offerta dall'udienza dinanzi al tribunale dei minori di Napoli che deve pronunciarsi sulla richiesta di affidamento della figlia della coppia ai nonni materni e sulla revoca della patria potestà di Parolisi chiesta dalla procura. Nelle ultime ore anche la sorella di Parolisi ha chiesto l'affidamento della piccola.
«Siamo sereni e attendiamo qualsiasi decisione dei giudici che vada nella direzione del benessere e della serenità della bambina - ha commentato Mauro Gionni, legale della famiglia Rea -. Il tribunale si è riservato una decisione entro un settimana».
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