I punti chiave
L'allarme non è nuovo ma sempre più attuale anche se è nato alcuni anni fa: l'antibiotico resistenza è un problema che va affrontato subito perché potrebbe peggiorare. Il presidente del neonato Osservatorio nazionale sull'Antimicrobico Resistenza (ONsAR), Walter Ricciardi, ha dichiarato recentemente che entro il 2050 potrebbe fare più vittime del cancro, oltre 10 milioni ogni anno. È per questo che "bisogna agire immediatamente".
Di cosa si tratta
Lo abbiamo visto sul Giornale.it nel recente passato per l'allarme della Sin (Società Italiana di Neonatologia) sull'aumento esponenziale delle infezioni nei più piccoli che resistono alle cure antibiotiche. In pratica, l'uso esagerato degli antibiotici negli ultimi anni hanno fatto sì che gli agenti patogeni, i batteri, sviluppassero resistenza agli stessi che in molti casi risultano inefficaci. "Oggi ogni 24 ore muoiono in Italia circa 200 persone che, avendo altre patologie, sono colpite anche da una sepsi-infezione ospedaliera che risulta resistente agli antibiotici", ha aggiunto Ricciardi.
Molti non sanno che il nostro Paese ha già attivato, nel 2017, un Pncar (Piano nazionale per il contrasto dell'antimicrobico-resistenza (Pncar) che è stato rinnovato ma che, finora, non ha dato gli esiti sperati. Purtroppo, però, non sono stati registrati miglioramenti "e molte misure restano inattuate", dichiara Ricciardi. Per restringere il fenomeno è nato anche l'Osservatorio ONsAR che dovrà monitorare il fenomeno in tutte le Regioni con il messaggio di non utilizzare eccessivamente e scorrettamente gli antibiotici così da evitare, o limitare, la diffusione naturale di super batteri ad essi resistenti che rappresentano una vera minaccia per l'organismo umano.
Le cause
Tra le principali cause, se non l'unica, rientra come detto l'uso esagerato degli antibiotici non soltanto per le cure sull'uomo ma destinati anche ad animali per uso alimentare. In questo modo il patogeno resiste all'antibiotico e si può diffondere molto velocemente in tutto il mondo (come abbiamo visto con il Covid) a causa della globalizzazione e gli spostamenti sempre più frequenti di milioni di persone. E poi, con il fai-da-te spesso il paziente sbaglia perché vengono assunti anche in caso di infezione virale ma sono utili soltanto per i batteri come predicano gli esperti: non usateli per curare raffreddore e influenza.
Quali soluzioni
Per affrontare la resistenza agli antibiotici e tornare ai livelli di un tempo si dovrebbero innanzitutto assumere soltanto dietro prescrizione medica e ricetta e vanno seguite le indicazioni del foglietto illustrativo senza aumentare dosaggio e tempi di somministrazione. Ogni antibiotico cura un determinato tipo di malattia, non cura tutte le infezioni batteriche.
Lo stesso discorso riguarda il mondo animale: la somministrazione va data soltanto previa prescrizione del veterinario. Insomma, prudenza da parte del singolo e la necessità di nuovi antibiotici che abbiano meccanismi diversi tali da poter limitare il proliferare dei patogeni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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