Melanoma metastatico, un nome che ad oggi fa ancora paura. Si tratta dello stadio più avanzato del melanoma, tumore che colpisce la pelle, e per questo molto più difficile da trattare. Quando raggiunge la fase metastatica, questa malattia riesce a infiltrare i tessuti vicini, raggiungendo il flusso sanguigno e linfatico, fino a colpire altri organi. Per questa ragione trovare strategie in grado di contrastare la patologia nelle sue forme più gravi è più che mai importante.
Una risposta arriva dall'Italia, per la precisione da Pisa, dove un team di medici è pronto a sperimentare una nuova cura. Stiamo parlando di lifileucel, una terapia cellulare autologa capace di colpire il tumore infiltrandolo mediante i linfociti T. Si tratta di un trattamento pensato proprio per curare quei casi di melanoma cutaneo metastatico in cui non è possibile intervenire con l'asportazione chirurgica e non è stata riscontrata alcuna risposta agli altri farmaci.
Nell'inverno dello scorso anno, l'FDA ha approvato lifileucel (Amtagvi) per il trattamento del melanoma. La cura, come abbiamo detto, è a base di linfociti T ricavati proprio dal tumore, replicati e nuovamente inseriti nel paziente per andare a infiltrare il melanoma. "Quando viene rilevato il cancro il sistema immunitario crea cellule definite linfociti infiltranti il tumore per localizzare, attaccare e distruggere il cancro. I linfociti infiltranti il tumore riconoscono marcatori tumorali distintivi sulla superficie cellulare del tumore di ogni persona. Tuttavia, quando il cancro si sviluppa e prende il sopravvento i linfociti infiltranti il tumore naturali del corpo non riescono più a svolgere la funzione prevista per combattere il cancro", aveva spiegato in una nota la società Iovance Biotherapeutics, realizzatrice della terapia. In questo modo, grazie all'intervento esterno, le cellulte T riescono ad attaccare il tumore.
Adesso questa incredibile cura verrà somministrata anche in Italia, per la pecisione a Pisa. L'oncologia medica 1 dell'Aou della città toscana è pronta ad avviare lo studio. I ricercatori italiani hanno confrontato lifileucel con l'immunoterapia standard, trovando elementi positivi. Questa ricerca è stata chiamata Tilvance-301 e si occupa proprio di combinare lifileucel con l'anticorpo monoclonale pembrolizumab.
A quanto pare la terapia sarà effettuata in una sola volta. Ai pazienti reclutati sarà somministrato il pembrolizumab ogni 3 settimane e per un anno. In caso di progressione di malattia, ai randomizzati sarà dato anche lifileucel.
Nel corso della sperimentazione è stato visto che dopo 4 anni di cura, i pazienti trattati con lifileucel continuavano a rispondere
positivamente, mentre con altri farmaci c'era bisogno di cambiare terapia. Questo perché i linfociti T che infiltrano il tumore, una volta riattivati in laboratorio, sono capaci di distruggere le cellule cancerose.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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