Lotta contro Alzheimer e Parkinson, sviluppati farmaci che invertono il declino cellulare

Con questi farmaci si spera di andare incontro a una vecchiaia più sana e meno segnata da acciacchi: ecco i progressi della medicina

Lotta contro Alzheimer e Parkinson, sviluppati farmaci che invertono il declino cellulare
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La medicina continua a fare grossi passi in avanti nella lotta contro due malattie degenerative come il morbo di Alzheimer e il Parkinson. Entrambe le patologie sono legate alla vecchiaia, e trovare il modo di contrastarle potrebbe tradursi in una vita più lunga, più sana e più attiva.

Servendosi di un meccanismo biofisico di attivazione enzimatica di recente scoperta, il team di ricercatori dell'azienda biofarmaceutica CCM Biosciences sono riusciti a elaborare dei nuovi attivatori enzimatici di prima categoria capaci di ripristinare enzimi legati all'invecchiamento cellulare, come il Sirtuin-3 (SIRT3), che modula l'invecchiamento mitocondriale. Questo potrebbe avere un ruolo significativo nel trattamento di malattie degenerative come Alzheimer e Parkinson, ma anche di patologie cardiovascolari e metaboliche.

Gli scienziati sono convinti che sfruttando l'attività degli enzimi si possa intervenire sulle principali malattie che interessano l'uomo dalla terza età in poi. Purtroppo non è facile individuare attivatori enzimatici di questo tipo, poiché questi si basano su un meccanismo conosciuto come modulazione allosterica, e si tratta di un processo applicabile in meno del 10% delle proteine. I ricercatori di CCM Biosciences, insieme ai colleghi di Chakrabarti Advanced Technology, sono riusciti ad ampliare la portata dell'attivazione enzimatica, andando oltre la modulazione allosterica. Hanno così introdotto nuovi composti capaci di migliorare l'attività dell'enzima Sirtuin-3 (SIRT3), coinvolto nell'invecchiamento umano. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Physical Review X.

I farmaci recentemente sviluppati dagli scienziati della CCM Biosciences incrementano la sensibilità dell'enzima SIRT3 al cofattore metabolico NAD+, i cui livelli sono soliti diminuire con l'avanzare dell'età, cosa che può causare diverse malattie. I composti scoperti permettono un completo recupero dell'attività di SIRT3 di fronte a livelli di NAD+, che invece diminuivano. Come risultato, l'attività enzimatica è stata completamente recuperata. Non si parla soltanto di vecchiaia. Questo trattamento, secondo i test effettuati, potrebbe funzionare anche in certi casi di infertilità e in altre malattie.

Molti soldi sono stati messi a disposizione di ricerche di questo tipo, e pare che nell'anno 2025 saranno avviate le sperimentazioni.

Michael Pollak, docente di medicina, oncologia e farmacologia presso la McGill University, oltre che esperto di sperimentazioni cliniche, ha spiegato che sono decenni che la scienza sta cercando di trovare un modo per regolare le sirtuine, fortemente connesse ai disturbi legati all'età.

"Le scoperte di CCM Biosciences relative alla progettazione di farmaci candidati in grado di attivare le principali vie mitocondriali regolate dalle sirtuine, insieme al piano di sviluppo clinico per la valutazione dell'efficacia e della sicurezza di questi farmaci candidati, rivitalizzano quest'area di sviluppo dei farmaci", ha affermato con entusiasmo.

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