I punti chiave
Fa ancora tanta paura ma le cure si moltiplicano e le nuove speranze per il prossimo futuro arrivano dai vaccini a mRna: il melanoma è un tumore della pelle che si origina dalla trasformazione dei melanociti, alcune cellule che si trovano nell'epidermide appena sopra il derma. I numeri del 2022 ci dicono che questo tumore è cresciuto del 7% sia nelle donne che negli uomini ma diagnosi fatte in tempo e prevenzione riducono il rischio di un'evoluzione irreversibile.
I sintomi e come riconoscerlo
Il melanoma si riconosce da una macchia tipica sulla pelle ma, almeno inizialmente, è asintomatico. Semmai bisogna cercarne le caratteristiche per distunguerlo dai comuni nei benigni. In questo caso sono state prese le prime 5 lettere dell'alfabeto che lo classificano come asimmetrico (A), dai bordi irregolari (B), il colore (C) è variabile perchè può presentare sfumature diverse. La D indica le dimensioni, anche queste variabili per lunghezza e larghezza e infine la E che sta per evoluzione, in poco tempo evolve anche come aspetto. "Altri campanelli d'allarme che devono essere valutati da un medico sono un neo che sanguina, che prude o che è circondato da un nodulo o da un'area arrossata", spiega l'Airc.
Le cure
Purtroppo, il melanoma si può diffondere a vari organi quali ossa, fegato e polmoni ma può trovarsi anche in altre zone dell'organismo. Il tumore che nasce sulla pelle può evolvere in 4 diversi stadi:
- lo "zero" riguarda la forma meno pericolosa, è molto localizzato su una porzione dell'epidermide che può essere asportato chirurgicamente nell'area in cui si trova;
- allo stadio 1 può essere spesso fino a 2 mm e dopo biopsia può essere asportato con escissione o intervento chirurgico a cui segue una terapia mirata per evitare che possa riformarsi;
- lo stadio 2 segue quanto accade nello stadio 1 ma le dimensioni sono un po' più grandi (4mm);
- il terzo stadio può richiere radio e chemioterapia perchè potrebbero essere stati intaccati anche i linfonodi;
- lo stadio 4 è un tumore con metastati ormai diffuse in varie parti del corpo. Le terapie riguardano, oltre all'asportazione, anche chemioterapia, immunoterapia, radioterapia e terapie mirate.
Il futuro vaccino
Il Covid ha accelerato la produzione e lo studio di vaccini contro il cancro: Moderna ha sviluppato un vaccino a Rna messaggero che può essere utilizzato, nel caso del melanoma, assieme all'immunoterapia per allungare i tempi in cui sia libero da recidive con una riduzione della morte del 44%. Lo studio di fase 2 su un gruppo ristretto di pazienti (157 tra uomini e donne) ha evidenziato questi risultati. "La profonda riduzione del rischio di sopravvivenza libera da recidiva - ha spiegato in una nota Kyle Holen, Head of Development, Therapeutics and Oncology di MD Moderna -suggerisce che questa combinazione potrebbe essere un nuovo mezzo per prolungare la vita dei pazienti con melanoma ad alto rischio. Non vediamo l'ora di iniziare la sperimentazione di fase 3 e di estendere i test al cancro del polmone e non solo".
"Tra cinque anni forse potremmo avere un vaccino per il melanoma, che è quello che è stato sperimentato: ci vorranno tempi più lunghi per altri tipi di vaccini tumorali, ma per la prima volta si hanno dei risultati positivi sicuri", ha recentemente affermato il direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo, Rino Rappuoli intervenendo ad una trasmissione di Rai 3, Agorà.
Il nuovo vaccino, secondo Rappuoli, "quando arriverà in commercio non sarà molto accessibile: avrà dei prezzi abbastanza alti". In attesa di nuovi dati, la cosa importante sono stati i risultati positivi sicuri che hanno migliorato la cura del tumore del 44%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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