Melanoma, nasce la teledermatologia per la prevenzione

Screening rapidi e sicuri. Questo è l'obiettivo della teledermatologia che non vuole in nessun modo sostituirsi alla figura dello specialista

Melanoma, nasce la teledermatologia per la prevenzione

Il melanoma è un tumore che deriva dalla trasformazione cancerosa dei melanociti, ovvero alcune cellule che formano la pelle. Purtroppo i dati in merito non sono incoraggianti. Nell'ultimo decennio le neoplasie cutanee hanno raggiunto i 100mila nuovi casi l'anno. Secondo il rapporto del Ministero della Salute I numeri del cancro in Italia 2022, sono state registrate nel 2021 circa 13mila diagnosi di melanoma (7mila riguardavano gli uomini e 5.700 le donne). Raro nei bambini, il melanoma è più frequente negli individui di età compresa fra i 45 e i 50 anni. Si distinguono quattro tipologie che possono originare sia su una zona cutanea integra, sia da nei preesistenti:

  • A diffusione superficiale: viene diagnosticato nel 70% dei casi
  • Nodulare: è il più aggressivo poiché invade sin da subito i tessuti in profondità. Rappresenta il 5-10% dei casi
  • Lentigo maligna: è una forma superficiale
  • Lentigginoso sacrale: è anch'esso un tipo superficiale.

Le cause e i fattori di rischio del melanoma

Il melanoma è l'esito di un danno a carico del Dna presente nei melanociti provocato da un'eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti della luce solare o delle lampade abbronzanti. Alcuni fattori di rischio predispongono allo sviluppo della malattia:

  • Scottature ripetute nel tempo
  • Occhi e carnagione particolarmente chiara
  • Familiarità
  • Presenza di lentiggini
  • Età avanzata
  • Presenza di più di cento nei
  • Malattie ereditarie della pelle
  • Stato di immunodepressione
  • Radioterapia.

Recentemente gli scienziati della Queen Mary University, del King's College di Londra e del Francis Crick Institute hanno identificato una proteina, LAP1, che permette alle cellule tumorali del melanoma di cambiare la forma del nucleo. Questa caratteristica consente loro di migrare e di diffondersi in tutto il corpo sotto forma di metastasi. Lo studio, pubblicato su Nature Cell Biology, apre la strada alla creazione di nuovi trattamenti.

I sintomi del melanoma

La pelle deve essere ispezionata frequentemente perché solo così è possibile individuare eventuali anomalie. A tal proposito i dermatologi consigliano di seguire la cosiddetta regola ABCDE:

  • A come asimmetria: i melanomi hanno una forma irregolare
  • B come bordi: i melanomi presentano bordi frastagliati e spesso sfocati
  • C come colore: le sfumature dei melanomi variano dal blu, al marrone, al nero e al rosa
  • D come dimensione: i melanomi quasi sempre superano i 6 millimetri di diametro
  • E come evoluzione: i melanomi nel tempo cambiano forma, colore e dimensione.

Attenzione, poi, ad alcuni sintomi come formazione di croste, dolore, sanguinamenti e prurito. Se non diagnosticato per tempo, il melanoma può metastatizzare. Gli organi maggiormente interessati sono i polmoni, i surreni, le ossa, il cervello, l'intestino e il fegato. Gli scienziati del Massachusetts General Hospital hanno sviluppato un metodo basato sull'intelligenza artificiale in grado di prevedere quali pazienti hanno maggiori probabilità di incorrere in una recidiva. Lo studio è stato pubblicato su Npj Precision Oncology.

Melanoma, le nuove frontiere della teledermatologia

Come abbiamo visto, i casi di melanoma sono purtroppo in costante aumento. La diagnosi precoce è la migliore arma di cui si dispone. In tal senso il settore dermatologico ha ampi margini di applicazione delle sue nuove frontiere, grazie anche all'aiuto offerto dal PNRR. Degli oltre 15 miliardi di euro destinati alla sanità, infatti, una buona parte servirà per il miglioramento delle dotazioni infrastrutturali e tecnologiche.

Nell'ambito di queste rosee prospettive nasce il progetto Scopri il tuo Neo che, come spiega Giuseppe Verderame, amministratore unico di Vitamed Biomedical, si pone l'obiettivo di creare un network di centri atti a offrire un servizio di teledermatologia. Ma come funziona? Un operatore sanitario scansiona il neo o i nei sospetti e un medico visiona a distanza le immagini elaborate. L'esito viene rilasciato entro 48 ore. In tal modo è possibile offrire un servizio accessibile, rapido (i tempi di esecuzione sono di circa 15 minuti), affidabile e sicuro nella gestione dei dati personali.

Verderame ci tiene a precisare che il progetto Scopri il tuo Neo non bypassa il lavoro del dermatologo, ma vuole semplicemente costituire uno strumento per lo screening e per il triage di pazienti con lesioni anomale.

Un servizio accurato e di qualità, dunque, che punta alla diffusione territoriale al fine di aumentare le diagnosi precoci di melanoma e di ridurre il tasso di mortalità. Per questo è stato è stato messo a disposizione per i professionisti sanitari e per i centri interessati delle 107 province italiane un dispositivo in comodato d'uso gratuito (Pay Per Use).

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