Il tumore al cervello è una malattia abbastanza rara che tuttavia spaventa per il suo basso tasso di sopravvivenza. Nel 2020 sono stati diagnosticati 6.122 nuovi casi in Italia, con una sopravvivenza a 5 anni del 25%. Per tentare di contrastare questa patologia così aggressiva è fondamentale riuscire a intervenire il prima possibile, ecco perché è così importante saper leggere subito i sintomi.
Il tumore al cervello si origina da una crescita anomala di cellule nei vari tessuti che compongono l'organo in questione. Quando la malattia interessa il sistema nervoso centrale, la medicina parla di "tumori primitivi". Sono "tumori secondari" quelli che si sviluppano da metastasi arrivate da altre zone del corpo. I tumori del cervello primitivi rappresentano l'1,6% di tutti i tumori diagnosticati, e questo li rende abbastanza rari. I più frequenti sono i gliomi, ma vi sono molta altre categorie, come i medulloblastomi, i meningiomi, i germinomi e i linfomi primitivi. Abbiamo poi i neurinomi e i craniofaringiomi, che sono classificati come tumori benigni.
Al momento non si conoscono fattori di rischio determinanti, anche se pare accertato un legame con le radiazioni ad alto dosaggio. Non ci sono prove che attestino un coinvolgimento delle onde elettromagnetiche, né che si tratti di una malattia ereditaria.
Come abbiamo detto, intervenire con tempestività è la prima arma a disposizione per combattere contro questa malattia. La patologia si manifesta a seconda dell'area di cervello interessata, tuttavia uno dei sintomi che dovrebbe far subito suonare un campanello d'allarme è la crisi epilettica. Pare infatti che nel 30% dei casi questo porti a una diagnosi di cancro al cervello ancora prima degli esami strumenali.
Altri sintomi sono il mal di testa, improvviso, di varia frequenza e sempre più invalidante. A seguire troviamo anche la nausea e il vomito, problemi alla vista (che può offuscarsi, o sdoppiarsi), una perdita graduale di sensibilità, problemi di equilibrio e di movimento, difficoltà a parlare, confusione, cambiamenti di personalità, problemi di udito e difficoltà nel controllo di alcune funzioni del corpo. Solitamente molti di questi sintomi si presentano in una fase avanzata della malattia.
In linea di massima in caso di crisi epilettiche insorte all'improvviso e senza alcun precedente è sempre bene sottoporsi a una visita neurologica. Lo stesso dovrebbe essere fatto in caso di mal di testa molto forti e/o fuori dall'ordinario. Nel corso degli accertamenti, il medico deciderà di effetturare degli esami strumentali come una risonanza magnetica, una Tac, o una Pet. In caso di tumore, verrà deciso l'approccio migliore per trattare la malattia.
Ad oggi la chirurgia rimane il trattamento d'elezione per contrastare questa patologia. Rimuovere la massa aiuta ad alleviare i sintomi e, in certi casi, elimina del tutto la malattia.
Si può poi procedere con la radioterapia, che riduce il rischio di recidiva ed è in grado di eliminare eventuali parti di tumore non rimosse durante l'intervento. Sulla chemioterapia ci sono discussioni in corso, perché i farmaci riescono difficilmente a raggiungere il cervello. Tuttavia le nuove molecole, come le temozolomide, si stanno rivelando più efficaci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.