Tumore al testicolo: i segnali da non sottovalutare e le terapie disponibili

La sopravvivenza è molto elevata ma bisogna saper riconoscere in tempo il tumore al testicolo: ecco come si manifesta e quali sono le cure

Tumore al testicolo: i segnali da non sottovalutare e le terapie disponibili
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Fortunatamente è un tumore abbastanza raro ma i casi in Italia sono in aumento e stimati in circa 2500 l'anno: è il cancro al testicolo che colpisce in prevalenza soggetti giovani che fanno parte della fascia d'età 15-34 secondo i dati aggiornati dell'Airc (Associazione Italiana per la ricerca sul cancro). Le ottime notizie provengono dal fronte della sopravvivenza grazie ai numeri incoraggianti ben superiori al 90% dopo 5 e 10 anni dalla diagnosi.

Cause e sintomi

Ancora oggi non si conoscono le cause precise che lo scatenano ma sicuramente alcuni fattori predisponenti possono favorire la sua insorgenza: tra questi c'è il criptorchidismo, si tratta della mancata discesa di uno o entrambi i testicoli attraverso la cavità addominale fino allo scroto per mezzo del canale iguinale. In alcuni casi, infatti, si può fermare in un punto qualsiasi del tragitto di discesa provando sia problemi di fertilità ma anche alla salute generale di chi ne viene colpito.

I sintomi iniziali sono un rigonfiamento (nodulo) o un rimpicciolimento del volume del testicolo: ecco perché con l'autoesame si possono già invididuare eventuali anomalie. In fase più avanzata compare un dolore acuto sintomo della presenza del tumore ma aumenta anche il volume che può essere il segnale di un'emorragia interna. "Il tumore del testicolo è subdolo. Raramente fa male, anche se questo è possibile", spiega al Corriere il prof. risponde Nicola Nicolai, direttore dell'Urologia Oncologica alla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei Tumori di Milano.

Le terapie disponibili

In base alla tipologia di tumore e del suo sviluppo si possono verificare diverse casistiche: chemioterapia, radioterapia, chirurgia di rimozione dei linfonodi retroperitoneali le più frequenti ma nuovi farmaci sono in fase di studio anche in combinazione con specifici trattamenti. Si può ricorrere anche al trapianto di cellule staminali. "L'asportazione del testicolo (l’intervento si chiama orchiectomia) è adeguata e sufficiente in moltissimi casi, seguita da un periodo di osservazione: il cosiddetto follow-up, utile a fare diagnosi precoce di eventuali recidive - aggiunge Nicolai -.In alcune situazioni (una minoranza), non è necessario rimuovere l’intero testicolo. Quando questo è necessario, si può posizionare una protesi che simula per forma, dimensioni e consistenza un testicolo normale: non è una procedura che aumenta i rischi e consente alla persona di presentarsi al proprio mondo con una integrità utile socialmente e psicologicamente".

Come fare prevenzione

Per i tumori del testicolo non sono presenti programmi di prevenzione specifici: per poter fare diagnosi precoci è importante l'utilizzo do specifici marcatori tumorali che si trovano nel sangue se c'è questa tipologia di tumore.

Data la giovane età della popolazione a rischio,va sottolineata piuttosto l’importanza dell’autopalpazione del testicolo, con attenzione verso qualsiasi modifica dell’anatomia o della forma dello scroto", fa sapere l'Airc.

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