L’Italia degli "incel": il boom dei ragazzi respinti dalle donne e sedotti dall'odio

Incel è la contrazione delle parole Involuntary celibates, cioè celibi involontari. Si sentono "scartati" e di questo incolpano le donne, basandosi sul (distorto) principio di Pareto: l’80% delle donne è attratto dal 20% degli uomini

L’Italia degli "incel": il boom dei ragazzi respinti dalle donne e sedotti dall'odio
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Prima di «Adolescence», la miniserie più vista nella storia di Netflix (96 milioni di visualizzazioni solo nelle prime tre settimane), il fenomeno «incel» (con annessi derivati e deviati) era praticamente sconosciuto. Tra i (tanti) meriti di una storia in 4 episodi, girati magistralmente con un unico piano sequenza, c’è quello di avere alzato più di un velo e qualcuno parecchio più spesso di quanto appare. È una serie disturbante sulle ombre più profonde dell’adolescenza, che mette in discussione la certezza di una violenza giovanile sempre prevedibile, inchioda i genitori fino all’ultima frase dell’ultima puntata a domande senza risposta. E poi scoperchia il mondo incel, uomini vergini non per loro scelta, convinti di non essere abbastanza fisicamente attraenti, non abbastanza ricchi e infine non abbastanza machi.

Esattamente in quest’ordine di importanza. Il loro sentirsi vittime di quella che ritengono una discriminazione crudele da parte delle donne può raggiungere estremizzazioni estreme. Il rifugio è on line alla ricerca di persone simili, dove il fenomeno si trasforma in ideologia sessista, diventa mascolinità tossica intrisa di odio puro verso le donne, misoginia. È in rete che si apre il mondo della «manosfera», fatto di pillole rosse e blu, attinte dal film Matrix del 1999 che i più giovani magari neanche hanno visto ma ne hanno mutuato i simboli. Così banali emoji la “dinamite“ o il “100“ appioppate su un profilo Instagram diventano indelebili etichette pubbliche che possono mettere alla gogna sul palcoscenico dei social.

(Non) sono solo parole

Incel è la contrazione delle parole Involuntary celibates, cioè celibi involontari. Si sentono «scartati» e di questo incolpano le donne, basandosi sul (distorto) principio di Pareto: l’80% delle donne è attratto dal 20% degli uomini. I maschi «alfa». Gli altri sono fuori. Se essere incel, è un fenomeno sociale, essere «redpillati» è un’ideologia. La «redpill» è la pillola che svela la verità: il bollino del vergine a vita. I blupillati sono quelli che continuano a vivere nella menzogna credendo alla «favola» che le donne possano scegliere i buoni e i simpatici, i blakpillati sono senza più speranza, convinti di non potersi mai sbloccare.

Adolescence, locandina
La serie tv Adolescence

Fenomeno nuovo? No

Esiste un report del 2021 realizzato dalla Comunità europea che analizza il fenomeno. Si intitola «Incel: la sua rilevanza e le sfide per la prevenzione e il contrasto dell’estremismo violento». In Europa la ripartizione demografica sulla base dei dati raccolti da incels.is, la più grande comunità online anglofona incel collocava l’Italia al quarto posto dopo Germania, Inghilterra e Svezia. Dati poco significativi perché vecchi e poi perché il fenomeno è in grande crescita. Triplicani negli anni, secondo gli esperti. Di fatto la comunità incel in rete, come si legge nel rapporto, «opera come un gruppo di supporto emotivo online». Ma qui «i violenti misogini forniscono uno sbocco tossico nel vedere convalidati i loro sentimenti».

In Italia, su Socialzoo, ad esempio, una tra le più seguite community di studenti, un ragazzo consiglia i coetanei di vederla insieme ai genitori. «Perché - dice - parla di moltissime cose di cui moltissimi di noi non riescono parlare».

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