Il 61 per cento delle farmacie a Roma e il 38 per cento in provincia sono oggetto di rapina a mano armata. È il dato sconvolgente emerso ieri in occasione della Festa della professione organizzata dallOrdine dei Farmacisti di Roma. Lindagine, avviata lo scorso giugno, ha interessato più di mille esercizi distribuiti tra la capitale e larea metropolitana.
«I fatti criminosi a danno delle farmacie - dichiara il Presidente dellOrdine Emilio Croce - hanno registrato una preoccupante escalation, pericolosa sia per gli utenti sia per i farmacisti stessi». Lo studio del fenomeno, condotto in collaborazione con il Comando provinciale dellArma dei Carabinieri, ha prodotto una mappatura delle zone più a rischio. Lo screening degli ultimi due anni ha rivelato che sono il V e il XV municipio, rispettivamente la Tiburtina e il quartiere Portuense-Gianicolense, le aree più colpite. Tuttavia, non sono esenti da questi fatti anche quartieri più centrali come lAppio Tuscolano.
In provincia, è stato evidenziato, la media delle farmacie che hanno subito episodi criminosi oscilla intorno al 40%. Il dato è ancora più preoccupante se scomposto per Asl di appartenenza. La più colpita in assoluto è lAsl Rm D di Fiumicino con il 67% di rapine. Il fenomeno è più contenuto, si fa per dire, a Velletri (Asl H) con il 45% di atti criminali. Seguono Civitavecchia (Asl F) col 35% e lAsl G (Tivoli, Guidonia Montecelio e zone limitrofe) con il 31%.
Secondo lindagine, sono i rom e i tossicodipendenti le tipologie delinquenziali più diffuse. Criminali che si servono delle armi più disparate. Il campionario è fantasioso e va dal semplice taglierino alla siringa, che si fa credere infetta, fino alle rapine più cruente perpetrate con lascia. Come ha mostrato un video raccapricciante ottenuto dalle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso delle farmacie.
Causa principale delle estorsioni è l'acquisto della dose giornaliera. Gli atti criminali perciò avvengono spalmati sullintero orario di apertura degli esercizi. A questo proposito, il presidente dellOrdine ha paragonato le farmacie a veri e propri «bancomat dei tossicodipendenti». Il fenomeno però si aggrava verso mezzogiorno, in prossimità della chiusura e intorno alle sette di sera.
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