Il fascino della meccanica e la precisione del quarzo

La Maison di St. Imier alterna tecnologia a tradizione Dal prodotto sportivo a quello d'impatto vintage

Fabrizio Rinversi

La linea sportiva per eccellenza di Longines, la Conquest, occupa sempre un ruolo di primo piano nell'offerta della Maison. Nel suo ambito, spicca la declinazione V.H.P. (Very High Precision), presentata nel 1984, ottenendo il record di precisione per movimenti al quarzo. Si tratta di un know-how su questa tipologia di calibri, che la Maison di St. Imier ha acquisito a partire dal 1954, quando lanciò il suo primo orologio al quarzo, protagonista del massimo riconoscimento di qualità da parte dell'Osservatorio di Neuchâtel. Tornando al concept V.H.P., nel 2017, la Casa lo ha aggiornato con nuove soluzioni tecniche per le quali ci sono voluti due anni di studio e sviluppo - e con un refresh estetico, adattati su solotempo e cronografo, per poi ampliare l'offerta, l'anno successivo, con la variante GMT Flash Setting. In riferimento al tre sfere, e, specificamente al calibro al quarzo VHP L288, le caratteristiche portanti sono: precisione di ± 5 secondi all'anno; adozione del sistema DPR (controllo della posizione dei ruotismi, per assicurare sempre la corretta indicazione dell'ora e, in caso di urto o esposizione ad un campo magnetico, resettare le lancette); autonomia di 5 anni (sistema EOL per segnalare l'approssimarsi della fine della batteria, mediante il salto della lancetta dei secondi di 5 in 5); calendario perpetuo (tecnologia adattata sul Conquest fin dal 1996) con indicazione a finestrella al 3; corona elettronica per regolazioni orarie a passi di un'ora o di un minuto. Oggi, il Conquest V.H.P. tre sfere è proposto con cinturino in pelle nera, marrone o blu -, abbinato a varianti in acciaio da 41 e 43 mm, ognuna declinata su quadranti in nero, argenté e blu, rifiniti azurée, con indici applicati luminescenti (al 12 e al 6 a numero arabo).

Longines, come noto, non limita il suo messaggio al tema sportivo e tecnologico, potendo fruire di una tradizione di alto livello nella meccanica di precisione, lungo i suoi circa 190 anni di attività, distribuita su oltre 200 calibri di manifattura. Uno di essi, ed esattamente il pregevole 13ZN (13 ¼''', 18.000 alternanze/ora, spirale con curvatura Breguet, 18 rubini, smistamento via ruota a colonne, prodotto tra il 1936 e il 1942), manuale, ha equipaggiato un crono del 1946, in acciaio con quadrante argenté opalino, nella versione bi-compax con minuti crono al 3 e piccoli secondi al 9, numeri arabi tipo Breguet serigrafati neri e scala periferica dei secondi crono a 1/5 di secondo. Tale esemplare è stato preso a riferimento per una novità nella sofisticata collezione Heritage, ossia il Classic Chronograph 1946, in acciaio da 40 mm, equipaggiato con il calibro automatico L895.5 (11 ½''', 28.

800 alternanze/ora, 37 rubini e 54 ore di riserva di carica), assai fedele all'originale, nella struttura e nell'estetica, tranne che per i pulsanti a sezione ellissoidale e non rettangolare, per la sfera dei minuti, a foglia e non tipo «bàtons forts» e per l'inversione dei contatori, per motivi tecnici. Un modello in cui si respira lo spirito pionieristico della cronografia degli anni '40, che Longines ha cavalcato da protagonista.

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