Favara - Due sorelline morte. I vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie il corpo senza vita di Marianna e Chiara Bellavia, due dei tre bambini rimasti sepolti nel crollo della palazzina di Favara. Le bimbe, rispettivamente di 14 e 3 anni, sono rimaste vittime della tragedia. La più piccola, che era stata localizzata e recuperata viva, seppure in gravissime condizioni ed è morta dopo i tentativi di rianimazione. E' in salvo, in ospedale, il fratello Giovanni, 11 anni, che è riuscito a comunicare con i soccorritori grazie al telefono cellulare.
Il crollo Nella palazzina crollata in piazza del Carmine a Favara, abita la famiglia Bellavia composta da cinque persone. I genitori, Giuseppe Bellavia e Giuseppina Bello, sarebbero riusciti a mettersi in salvo. I vigili del fuoco stanno scavano a mani nude per raggiungere i bimbi che si trovano sotto le macerie della palazzina crollata. Sul posto si trovano insieme al papà (la mamma è in ospedale), anche alcuni parenti della famiglia Bellavia che vorrebbero partecipare alle operazioni di soccorso, ma sono tenuti a distanza dalle squadre dei vigili del fuoco per motivi di sicurezza.
Palazzo degradato Una sorella di Giuseppina Bello, la mamma dei bambini, spiega che la famiglia Bellavia aveva presentato richiesta per ottenere una casa popolare, ma senza alcun esito. La palazzina crollata si trova infatti in una zona del centro storico di Favara particolarmente degradata e presentava numerose cedimenti strutturali e infiltrazioni di acqua. La procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul crollo della palazzina di Favara. Una delle ipotesi di reato formulate dai magistrati è quella di oimicidio colposo plurimo. Il fascicolo è stato aperto dal sostituto procuratore Lucia Brescia. L’inchiesta è coordinata dal procuratore capo Renato Di Natale e dall’aggiunto Ignazio Fonzo.
Zona a rischio La zona di Favara, detta "del Calvario", in cui è crollata la palazzina in cui sono morti due bambini è da tempo ad alto rischio. Erano già cadute le case adiacenti a quella caduta oggi. La palazzina della famiglia Bellavia era composta da un magazzino sotterraneo, un pianterreno e due piani superiori.
Maurizio Cimino, della protezione civile regionale, che è sul luogo del crollo, sostiene che la casa era inagibile e che alcune opere di consolidamento effettuate sui piani superiori hanno reso ancora più critica la situazione. "Le fondamenta marce - dice - non hanno più retto e la casa si è accartocciata su se stessa". Giuseppe Bellavia fa il muratore saltuariamente e la moglie è casalinga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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