Patrizia Rappazzo
Favola nera incentrata sulla forza e la drammaticità dell'infanzia, arriva in sala La fabbrica del cioccolato, il singolare film di Tim Burton interpretato da John Depp, Helena Bonham Carter e Freddy Highmore. Viaggio nell'odissea brutale del 'diverso' La fabbrica del cioccolato, riannodando le fila di una storia famigliare, all'insegna della povertà e illuminata solamente dalle vicende che ruotano intorno alla fabbrica del titolo, rimanda più o meno esplicitamente al mondo fittizio e fiabesco alla star del pop Micheal Jackson, riletto dall'eccentrico personaggio, al centro della storia, Willy Wonka (interpretato da un perfetto aristocratico, pittoresco e dolente freak Depp), proprietario della fabbrica e autore di un concorso i cui vincitori potranno entrare nella mitica casa del cioccolato.
Dal maestro del cinema francese Claude Chabrol, in sala La damigella d'onore, un altro film macabro ma appassionato, dove la forza dei personaggi prevarica sulla storia e nel quale il gusto del noir è presente in uno scenario allucinato del vivere borghese. Presentato fuori concorso a Venezia, il film parla del singolare incontro tra Philippe (Benoit Magimel) e Senta (Laura Smet), avvenuto al matrimonio della sorella di Philippe dove Senta era la damigella d'onore. Girato con mano elegante, l'opera ha come fulcro centrale il bizzarro personaggio di Senta e reca in sé quella particolare follia dei personaggi femminili del cinema di Chabrol.
Noir all'inglese, invece, con Creep, dell'esordiente Christopher Smith, un thriller claustrofobico che non lesina sugli effetti gore, ambientato nella notte metropolitana londinese. La giovane Kate (Franka Potente) abbandona un party e decide di prendere la metropolitana, ma si addormenta sulla banchina e vi resta chiusa dentro. È l'inizio di un incubo: entità maligne la minacciano in un intricato percorso di buio, paura e cemento.
In arrivo anche il bel film di Danis Tanovic, premio Oscar di No man's land, autore de L'Inferno, un capitolo della trilogia "Paradiso, Inferno, Purgatorio" che il regista polacco Krzysztof Kieslowski stava scrivendo prima della sua morte. L'idea dell'inferno, per Kieslowski risiede tutta nella famiglia. La storia racconta infatti la vita di tre sorelle, Sophie, Céline e Anne, che hanno avuto l'infanzia segnata da una tragedia familiare. Per interpretare i vari ruoli Tanovic ha voluto un cast quasi tutto francese con Emmanuelle Béart, Carole Bouquet, Jacques Perrin, Karin Viard, Marie Gillain, ma anche l'attore serbo Miki Manojlovic, protagonista del film di Emir Kusturica Underground.
Metafora e critica della società americana con Dear Wendy, il film 'dogma' del danese Thomas Vinterberg che ambienta in una cittadina la storia di un gruppo di ragazzi che coltiva l'amore per le armi.
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