Fazio chiede scusa E la Rai lo premia dandogli più serate

Viale Mazzini in imbarazzo: «Episodio deprecabile». Anche il presentatore si dissocia dalle frasi del giornalista: per lui otto puntate speciali in più rispetto all’attuale palinsesto

da Milano

Chissà se i prossimi vertici Rai ci ripenseranno. Si perché per Fabio Fazio e la sua trasmissione Che tempo che fa per l’autunno si prospetta un bel salto in avanti: il passaggio in prima serata, otto serate speciali su Raitre in più rispetto alla solita programmazione. La decisione è già scritta sul prossimo palinsesto di Raitre che il direttore Paolo Ruffini ha presentato nei giorni scorsi ai vertici aziendali e che diventerà ufficiale tra qualche settimana. Per Fazio una bella soddisfazione dopo anni passati ad accumulare spettatori in quella difficile collocazione del sabato e domenica alle 20.20, contro i tg più importanti e gli show di prima serata. Non ci voleva per lui, dunque, proprio in questi giorni in cui si stanno definendo i palinsesti d’autunno, una così roboante accusa di «faziosità». Con il diluvio di polemiche scatenate dopo le dure affermazioni fatte da Marco Travaglio sabato durante Che tempo che fa contro il neopresidente del Senato Renato Schifani («ha avuto rapporti con persone poi condannate per mafia»). In primis Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, che ha annunciato azioni giudiziarie e ha chiamato in causa i vertici della Rai chiedendo il loro immediato ricambio. Non per niente Fazio, ieri sera, in apertura di trasmissione (e durante il pomeriggio via agenzie di stampa), prima di iniziare una puntata tutta dedicata a Emergency, si è affrettato a scusarsi con il presidente del Senato e con il pubblico e a dissociarsi dalle parole del giornalista dell’Unità, così come ha fatto anche il responsabile di Raitre Ruffini. Il presentatore ha prima letto una dichiarazione del direttore generale della Tv di Stato Claudio Cappon che definisce «deprecabile» e «inescusabile» l’episodio sostenendo che «la libertà non può essere una scusa per offendere o insultare qualcuno senza possibilità di contraddittorio». Poi ha ribadito la sua posizione già espressa la sera precedente. «Rispettare la doppia libertà, quella di chi c’è e quella di chi non c’è, è sempre stato e rimarrà l’obiettivo di questa trasmissione». Il presentatore, che ha invitato Schifani a partecipare a una prossima puntata, ha pure tenuto a precisare che non esiste alcuna «macchinazione», né alcun «agguato» nei confronti del centrodestra come letto in alcune dichiarazioni di stampa.
Insomma un coro unanime contro Travaglio, sia dai vertici aziendali vicino al centrosinistra sia da quelli che si richiamano al centrodestra. Un vertice in scadenza: tra venti giorni si chiude il mandato dell’attuale consiglio di amministrazione, che a cascata, nei prossimi mesi comporterà anche il cambiamento delle direzioni di rete. Nei prossimi giorni il caso Fazio-Travaglio approderà in Cda insieme a quello di Annozero-Grillo. Non è certo la prima volta che lo show di Fazio finisce in mezzo alle polemiche, anche se un incidente così grave non era mai accaduto. Il presentatore, che fa della modestia e della timidezza la sua cifra stilistica, da sempre gioca a spingersi nella trasgressione senza superare i limiti, lasciando le spinte più ardite ai suoi partner come la Littizzetto. Accusato di ospitare molti più esponenti politici del Pd che quelli del Pdl, è stato definito il «Porta a porta della sinistra che piace». Sta di fatto che, cominciato in sordina cinque anni fa dopo il rientro in Rai del presentatore, il suo show è andato via via crescendo diventato un appuntamento fisso per un pubblico di fedelissimi di tre milioni e mezzo di persone. Da Bill Gates a Woody Allen, da Grossman a Rigoni Stern, ha ospitato i più grandi nomi della politica, cultura, dello spettacolo, dello sport.

Tanto che quell’orario, così difficile, su Raitre, chiuso dentro i tg più seguiti, ormai gli stava troppo stretto. Non per nulla la decisione di passare al prime time, alle 21, in un giorno infrasettimanale, come hai bei tempi di Anima mia.

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