Silvia Castello
Arrivano dal cuore della Toscana le icone russe della rara collezione del giornalista Francesco Bigazzi. Il museo che di solito le ospita è situato allinterno del palazzo Pretorio dellborgo medioevale di Peccioli, tra Pisa, Lucca e Firenze: uno spazio dalle grandi risorse iconografiche di stampo pregiottesco. Ha aperto i battenti nellanno del Giubileo, ma linteresse è poi cresciuto a tal punto che le opere sono già state esposte a New York presso lAmerican Bible Society in una mostra itinerante che ora giunge anche a Roma con «Larte accende lanima», al Centro Russia Ecumenica.
Liniziativa ha lo scopo di diffondere la cultura e la spiritualità cristiana orientale. Con il termine «icona» si indica generalmente un dipinto sacro su tavola lignea secondo i princìpi di una tecnica e di uniconografia antichissime. La tradizione parte nei primi anni del cristianesimo nellimpero bizantino. Il massimo splendore del genere viene tuttavia raggiunto in Russia a partire dal X secolo. Qui la venerazione e diffusione delle icone raggiunge tutta la popolazione: oltre ad ornare le chiese, le immagini sacre sono presenti in ogni casa. Questa preziosa collezione propone sessanta opere dei secoli XVIII, XIX e XX. Si tratta di un filone iconografico di perfezione artistica e forza suggestiva, pressoché inedito per il pubblico italiano soprattutto rispetto alle più note icone medioevali ed ha la peculiarità e linteresse di essere testimonianza di un nesso tra spiritualità antica e mentalità moderna. Offre altresì la possibilità di conoscere vari aspetti della devozione «privata», nutrita nellintimità familiare e dellarte religiosa russa, dischiudendo una nuova pagina della sua storia.
La mostra è al Centro Russia Ecumenica (Borgo Pio 141) fino al 24 settembre. Ingresso gratuito, orario: lunedì-venerdì 9.30-19.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.