Roma - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera
definitivo al primo dei decreti attuativi del federalismo fiscale, quello sul demanio. Il provvedimento entrerà in vigore
dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale che dovrebbe avvenire già domani. Il provvedimento, arrivato sul tavolo del Consiglio, riguarda il
trasferimento di beni del patrimonio dello Stato alle autonomie, in primis ai Comuni per il principio di sussidiarietà, e
quello del demanio idrico-marittimo alle regioni.
Traferimento dei beni alle regioni "Il testo approvato recepisce i pareri espressi dalla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo
fiscale e dalle Commissioni Bilancio di Camera e Senato", spiega una nota di Palazzo Chigi.
Il decreto prevede il trasferimeno a regioni ed enti locali dei beni del demanio marittimo, idrico, gli aeroporti di
interesse regionale o locale, le miniere e gli immobili della Difesa non essenziali per lo Stato.
L’attribuzione avviene sulla base delle richieste degli enti, che devono indicare le modalità e i tempi di utilizzo. I
beni non richiesti confluiscono in un patrimonio vincolato e sono valorizzati e alienati, sulla base di accordi tra
Stato e Regioni o Enti locali, entro trentasei mesi.
Restano esclusi invece i fiumi e i laghi di ambito sovraregionale, salvo che per questi ultimi che vi sia intesa tra
le regioni interessate, i laghi chiusi che sono attribuiti alle province, così come le miniere.
"Non vi saranno oneri aggiuntivi a carico delle finanze pubbliche. Le maggiori risorse derivanti a regioni ed enti
locali dall’alienazione o dalle quote dei fondi immobiliari saranno destinate, per il 75%, alla riduzione del debito
dell’ente, e per la parte residua alla riduzione del debito statale", ricorda Palazzo Chigi.
Schifani: "Soddisfatto per ampia convergenza" "Sono molto soddisfatto, al di là del contenuto del provvedimento che non sta a me sindacare, del fatto che si sia registrata un’ampia convergenza. Il Pd si è astenuto, l’Idv ha votato: quindi si è andati al di là della maggioranza elettorale". Lo afferma il Presidente del Senato, Renato Schifani, sull’approvazione del decreto legislativo sul federalismo demaniale. Per Schifani "questo è un grande, grande segnale perchè significa che è un provvedimento ampiamente condiviso. Quindi si parte bene, vi saranno altri argomenti spigolosi da affrontare quali quelli dell’individuazione dei costi standard, della ripartizione delle risorse. Però devo dire che l’inizio è stato positivo, la capacità di mediazione di tutte le forze politiche che si sono assunte questa grande responsabilità è stata fortemente alta. Tutto lascia presagire un percorso responsabile e condiviso ed è quello che io ho sempre auspicato sulle grandi riforme". Schifani sottolinea che "sono state accolte le osservazioni del Pd sull’utilizzo delle risorse derivanti dalla smobilizzazione di questi beni demaniali. Si è fatto un lavoro di grande concertazione che dovrebbe avvenire un pò più spesso".
Anci: "Si poteva fare meglio" "Risulta assai farraginosa e
inutilmente complicata la previsione relativa ai fondi immobiliari, strumento a nostro avviso indispensabile per i
comuni di minor dimensione". Uno dei rilievi che l’anci muove al decreto legislativo sul federalismo demaniale,
all’esame del consiglio dei ministri in corso per l’approvazione finale. "Vedremo - si legge in una nota - se il
federalismo demaniale sarà una scatola vuota o un passo in avanti nell’uso efficiente del patrimonio pubblico".
Malgrado il decreto sia definito un "risultato positivo", l’anci nota che "si poteva fare meglio e di più: è difficile
allo stato comprendere quali beni i comuni potranno avere e quale ruolo; sono scarse le garanzie circa l’effettivo
trasferimento dei beni della difesa e del patrimonio culturale non di rilievo nazionale"; perplessità anche circa "un’attuazione equilibrata su tutto il territorio nazionale e fra regioni, comuni e province".
L’anci avvierà immediatamente un programma di raccolta preventiva delle indicazioni sui beni trasferibili, in
modo da essere preparati nei prossimi mesi alla "verifica puntigliosa" delle liste dei beni da trasferire.
Cordoglio per i caduti in Afghanistan Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 16,10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi. Il Consiglio ha osservato un minuto di commosso silenzio in memoria del sergente Massimiliano Ramadù e del caporalmaggiore Luigi Pascazio, vittime di un attentato in Afghanistan, ricordando l`impegno che il contingente italiano pone in atto nella missione di pace nell`area, accanto alle Forze internazionali. Il Presidente Berlusconi, il Sottosegretario Letta ed il Consiglio tutto hanno inoltre nuovamente formulato i più fervidi auguri ai caporalmaggiori Cristina Buonacucina e Gianfranco Scirè, rimasti feriti nell`agguato. All`intero contingente il Consiglio dei Ministri ha espresso gratitudine per il duro lavoro che svolge la nostra missione. Sono poi iniziati i lavori del Consiglio.
Permesso di soggiorno a punti Il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di regolamento, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell`interno, inteso a stabilire i criteri e le modalità per la sottoscrizione, contestualmente alla presentazione della richiesta del permesso
di soggiorno da parte dei cittadini stranieri, di un accordo di integrazione, articolato per crediti, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. Sul provvedimento verranno acquisiti i prescritti pareri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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