Federmacchine: l'industria italiana dei beni strumentali prepara la ripresa

Si è svolta oggi, mercoledì 8 luglio 2010, nella sede di Cinisello Balsamo, l'annuale assemblea generale della Federazione degli imprenditori del settore. Debolezza nel mercato interno

Bilancio 2009 da dimenticare per l'industria italiana del bene strumentale che, dopo la sostanziale stagnazione del 2008, ha registrato cali pesantissimi di tutti i principali indicatori economici, segno dei profondi effetti lasciati dalla crisi finanziaria.
Secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, la federazione dei costruttori italiani di beni strumentali, che nella giornata di oggi, mercoledì 8 luglio 2010, ha tenuto la sua annuale assemblea generale nella sede di Cinisello Balsamo, nel 2009, la produzione di settore è scesa del 29,9% a 28.670 milioni di euro, provata dal negativo riscontro raccolto dai costruttori sia sul mercato interno che estero. Calato del 30% rispetto all'anno precedente, nel 2009, l'export italiano di settore si è attestato a quota 18.873 milioni di euro. Negativa anche la risposta del mercato interno, ove i costruttori hanno visto scendere le consegne, del 29,8%, a 9.797 milioni, penalizzate dal crollo del consumo che, sceso del 32,4% non è andato oltre quota 14.269 milioni di euro.
Differente è il quadro che si prospetta per il 2010 che, come emerge dall'indagine previsionale condotta dal Gruppo Statistiche Federmacchine su un campione rappresentativo di imprese del comparto, evidenzia miglioramento sia sul fronte domestico che estero.
Nel primo trimestre 2010, soltanto il 23,4% degli intervistati considera basso il livello della domanda interna; nel trimestre precedente era il 43% a esprimere giudizio così negativo. Ben il 42,1% considera buona la situazione del mercato nazionale e il restante 34,5% normale; nell'ultimo trimestre dell'anno precedente i soddisfatti erano il 32,3% del totale, i moderatamente soddisfatti il 24,8%. Con riferimento al mercato estero, l'80% degli intervistati esprime valutazione positiva.
Le previsioni di breve medio periodo, indicano ulteriore miglioramento: il 42% degli intervistati si aspetta un aumento della domanda interna, d'altro canto, la percentuale di coloro che si attendono una crescita della domanda estera è pari al 56,5%, segno che l'inversione di tendenza è in atto.


Questi in sintesi i dati che presentati durante i lavori da Alberto Maria Sacchi, presidente Federmacchine, in occasione appunto della assemblea annuale che ha ospitato anche il convegno "Il bene strumentale: la finanza a supporto dell'internazionalizzazione", al quale sono intervenuti, tra gli altri, Alessandro Castellano, amministratore delegato Sace, e Giancarlo Lanna, presidente Simest.

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