Alla disperata ricerca di un caffè. È faticoso il risveglio per i romani che restano in città, decisi a celebrare, a dispetto di una Roma semivuota, ladorato rito del mattino: colazione al bar, con cappuccino e cornetto. Camminando per le strade, calde di luce e silenziose si può fare solo unabbuffata di «chiuso per ferie». Non solo passando di fronte ai negozi di abbigliamento e accessori, ma anche davanti ai rivenditori di generi di prima necessità come i piccoli negozi di alimentari, vere pietre miliari in ogni quartiere. Per non parlare dei bar e delle tabaccherie. Una spianata grigia di serrande chiuse, di scritte incomprensibili con la bomboletta spray, di insegne spente o coperte. E non vale solo per oggi, giorno di Ferragosto, tradizionalmente «quello della gita fuori porta», la serrata andrà avanti almeno fino a sabato 25. Se non oltre.
Ma chi è alla disperata ricerca di un caffè, allora come fa? Il problema è reale. Abbiamo provato infatti a scegliere alcune vie della capitale, a campione, ubicate in zone diverse - dalla più residenziale, alla più periferica - nel tentativo di esaudire il nostro desiderio.
Via della Giuliana (Prati). Percorriamo circa un chilometro, partendo da piazzale Clodio e arrivando su via Leone IV allincrocio con Viale Giulio Cesare. Si contano ben otto bar, generalmente affollati di clienti. Ne troviamo aperti due: uno si trova quasi a ridosso dellincrocio con piazzale Clodio, laltro allestremità opposta, su via Leone IV, allincrocio con Viale Giulio Cesare. In mezzo cè il deserto. «È una scelta obbligata quella di tenere aperto - dice a denti stretti il proprietario di uno dei bar -. Se fossi andato in vacanza, non ce lavrei fatta con i soldi». Non va meglio se si considerano gli alimentari aperti. Quello allangolo con via Faa di Bruno, un piccolo supermarket che fa anche bar, è chiuso. Lo stesso vale, pochi metri più in giù, per il negozio ad angolo con via Rodi. Non aprirà fino al 25 agosto anche lalimentari vicino a Largo Trionfale. Va male alle vecchiette abituate alla piccola spesa quotidiana nel mercato rionale di via Andrea Doria, anche qui tutte le saracinesche sono abbassate. Lo stesso accade nella rosticceria vicina, in via Leone IV. Lungo tutta via della Giuliana cè un unico negozio di alimentari aperto: «Tutti gli altri sono chiusi e noi tradizionalmente restiamo in città - ci dice uno dei proprietari -. Siamo in tre a gestire il negozio e facciamo i turni». Anche il tabaccaio poco lontano è aperto.
Via Appia Nuova (Appio). Percorriamo circa un chilometro dallincrocio con via Magna Grecia fino a piazza dei Re di Roma. Se prima per trovare un bar serviva il lanternino, qui davvero sono tutti in vacanza. En plein: quattro caffetterie su quattro «chiuse per ferie». Riapre il 18 il bar gastronomia, il 3 settembre la «yoghurteria» allangolo, il 29 agosto invece il bar tabaccheria vicino allincrocio con via Fregene. Sul cartello notiamo che cè lindicazione dellesercizio aperto più vicino. È la caffetteria di piazza dei Re di Roma, dove ci rechiamo fiduciosi, ma la serranda è abbassata, chiusa con un grosso lucchetto. I vicini dicono che «il negozio riaprirà verso il 20 agosto». Delusi, vorremmo almeno fumare una sigaretta, ma anche il quarto bar tabacchi in cui ci si siamo imbattuti, quello nei pressi dell angolo con via Rimini è chiuso. Ci si può consolare però al MacDonalds o nella gelateria di piazza Re di Roma.
Via Tuscolana (Tuscolano). Percorriamo poco meno di un chilometro su via Tuscolana, fino a largo Marcello Unia. Su sei bar, solo due sono aperti. «Abbiamo scelto luglio per andare in ferie e quindi ora lavoriamo - dice la proprietaria di un bar. Mi piace Roma in agosto». Vita dura per i fumatori anche qui, tutti i negozi di tabacchi che abbiamo incontrato(due) sono chiusi. È aperta invece una grande rosticceria, allangolo con via Nocera Umbra.
Dal nostro giro di perlustrazione emerge una città perlopiù in vacanza. Nonostante le parole di Liborio Pepi, presidente della Fietp Confesercenti di Roma che ha dichiarato: «Sono rimasti aperti il 95 per cento dei bar nel centro storico, ma anche in periferia, il numero di esercizi che lavorano è vicino all80 per cento. Da due o tre anni, cè la tendenza a non chiudere in agosto e questanno in particolare, rimanere aperti serve per recuperare, dopo la brutta crisi invernale».
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