Ferrari, deejay tra le nuvole «Andrò in onda dallo spazio»

Il conduttore radiofonico è pronto a realizzare il sogno di una vita: «Sarò il primo al mondo a farlo»

Missioni Apollo, shuttle, robot su Marte, internet, mappe satellitari; la ricerca spaziale fa tendenza ovunque, influendo persino nel settore della moda e della cosmesi, appassionando stilisti, ma anche personaggi famosi e nomi noti del mondo della musica e delle radio. È questo il caso del famoso dj Roberto Ferrari di Radio Deejay, che da sempre coltiva il sogno di diventare astronauta. Sogno che sta per diventare realtà, grazie all'operazione che lo vedrà molto probabilmente diventare il primo turista spaziale italiano ed europeo, ma soprattutto il primo dj al mondo ad effettuare una trasmissione radiofonica dallo spazio. Sì, è proprio vero, perché Ferrari, attualmente in onda su Radio Deejay con «Sciambola!» con Albertino e Dj Angelo, nel 2008, intraprenderà un vero e proprio viaggio nello spazio. Roberto coltiva questa passione sin dall'infanzia; classe 1965, epoca delle prime missioni spaziali - quando la tv non aveva ancora invaso, con reality e tronisti, le menti di adulti e bambini - restava incantato, guardando Rai1 e Rai2, appassionandosi alla contesa tra Stati Uniti e l'ex Unione Sovietica per la conquista dello spazio.
«Il mio sogno, oggi, è quello di andarci - dice Ferrari, impegnato anche con Space tv, tv su internet e satellite dedicata allo spazio - per ottenere questo scopo ho addirittura creato a Milano un ristorante, The Aviator House, in via Conca del Naviglio; con i guadagni che deriveranno da questo investimento, affronterò questo viaggio, o con i russi o con gli americani».
Quanto le costerà?
«Con i primi spenderei 20 milioni di dollari, andando con la Soyuz, poco meno di 200mila dollari, invece, con la Space Ship Two, di proprietà di Richard Brenson della Virgin, che sta creando una piccola flotta di astronavi che porterà la gente - quattro persone per volta - nello spazio. Sarà pronta nel 2008, dipendentemente dai miei guadagni, opterò per la prima soluzione, o per la seconda, l'importante per me è realizzare questo sogno».
Come si sta preparando?
«Sono stato a Mosca per le prime visite mediche, sono risultato idoneo; non serve essere super uomini, né è necessaria una preparazione muscolare specifica, lo spazio è per tutti, a meno che non si abbiano problemi cardiaci o di pressione. Nel frattempo mi accontento imparando a volare con piccoli aeroplani».
Questa passione la accompagna in tutte le fasi della sua vita, anche in radio?
«No, lì no, in radio si vola solo con la fantasia, ascoltando le voci, mi piacerebbe, comunque, essere il primo dj a trasmettere dallo spazio».
All'Aviator House, però, non si mangia cibo spaziale, in pillole, o liofilizzato, il menu è mediterraneo con influenze internazionali e i prezzi non vanno alle stelle.


«Scherzi a parte, sulla Terra siamo in troppi, è naturale che l'uomo, come è nella sua natura, senta la necessità di scoprire cose nuove, quindi andare al di là della nostra atmosfera».
Tra ritmi disumani, stress, perversioni, follie della vita moderna, però, un dubbio rimane; gli alieni, forse, siamo noi.

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