Film su Bush, polemica negli Usa «Sarà un ritratto non credibile»

Il regista inizia il 21 le riprese di «W» sulla vita del presidente Usa. E dice: «Vi stupirò tutti»

da New York

Il 21 aprile il regista Oliver Stone inizierà le riprese del nuovo film, intitolato W, sulla vita e il duplice mandato presidenziale di George W. Bush. Ma la sceneggiatura del regista di pellicole da Oscar come Salvador, secondo le prime rivelazioni della stampa hollywoodiana, sarebbe farcita di cattiverie e di falsità sul quarantatreesimo presidente dell’Unione americana: Stone intenderebbe dipingere un’immagine diffamante e negativa di Bush, nel ruolo di un alcolizzato salito alla massima carica del Paese per far concorrenza a un padre che odiava e che ha portato gli americani in guerra contro l’Irak per vendicarsi di Saddam Hussein.
Non è la prima volta che il regista, nato a New York nel 1946 e oggi sposato per la terza volta con una giovane coreana, rivolge le sue attenzioni alla biografia di un inquilino della Casa Bianca. Già nel 1991 aveva portato sugli schermi Jfk, sull’assassinio di Dallas del presidente John Kennedy, addentrandosi nella dietrologia di un crimine che secondo alcuni non è mai stato veramente spiegato al pubblico. Quattro anni dopo era stata la volta di Richard Nixon nell’omonimo film, in cui Stone aveva ritratto il presidente del Watergate come un paranoico narcisista.
A differenza di quanto fatto delle due precedenti opere, stavolta Oliver Stone (che ha al suo attivo ben 34 nomination agli Oscar) vuole colpire al cuore George Bush e il partito repubblicano prima della scadenza del secondo mandato del successore di Bill Clinton e prima che gli americani si rechino alle urne, a novembre, per eleggere il prossimo presidente. Mentre la tabella di marcia di W sembra suggerire che l’uscita nei cinema non avverrà prima del 2009, chi lo conosce ammette che Stone vorrebbe lanciarlo nelle sale già in ottobre.
Il film verrà girato a Shreveport, in Louisiana, e avrà un budget di 30 milioni di dollari: verrà prodotto dalla Qed, di proprietà del miliardario Bill Block.
I protagonisti sono Josh Brolin, uno degli interpreti di Non è un paese per vecchi, vincitore dell’Oscar quale miglior pellicola dell’anno, che interpreterà George W. Bush. James Cromwell vestirà invece i panni del padre. L’attrice Thandie Newton sarà Condoleezza Rice, Elizabeth Banks la first lady Laura Bush; Ellen Burstyn apparirà nel difficile ruolo materno di Barbara Bush. L’attore inglese Loan Gruffud interpreterà un Tony Blair che, secondo la sceneggiatura, più volte si sarebbe trovato in disaccordo col dispotico e difficile presidente.
Tra gli altri possibili nomi del cast si parla con insistenza di Tommy Lee Jones come di un possibile Donald Rumsfeld, fra i protagonisti più importanti di questa biografia certo non autorizzata.
È stata la rivista Hollywood Reporter, dopo aver visionato una copia della sceneggiatura, ad annunciare per prima che Stone cercherebbe di affondare l’immagine di George Bush che, secondo i sondaggi, è stato uno dei presidenti più criticati della storia americana. Dopo averla letta alcuni biografi di George W. hanno dichiarato che il regista avrebbe «mescolato realtà e fiction» per infangare l’immagine del presidente. Secondo Robert Draper, autore di Dead certain: the presidency of George Bush, «la sceneggiatura dà l’impressione che la Casa Bianca sia stata amministrata con la goliardia di una confraternita universitaria». Anche Jacob Weisberg, che ha pubblicato The Bush Tragedy, ha dichiarato di dubitare che Stone voglia presentare un ritratto veritiero del presidente.
I circoli politici americani attendono ansiosamente l’inizio delle riprese: secondo alcune indiscrezioni nella prima scena si vedrebbe Bush nello stadio del baseball di Arlington, nel Texas, mentre lancia la simbolica palla al catcher dei Texas Rangers. A bordo campo ci sarebbe il protagonista del film Borat in costume da pollo. In un’altra scena si vedrebbe il presidente vuotare un’enorme bottiglia di vodka nel club della confraternita maschile di Yale di cui aveva fatto parte da studente. In un’altra ancora piloterebbe un aereo in stato di ubriachezza. Nella Sala ovale il vicepresidente Dick Cheney gli direbbe: «Chiunque può attaccare Bagdad ma solo dei veri uomini attaccherebbero Teheran». A ciò Bush brinderebbe alzando con un sorriso la bottiglia di birra analcolica.
Intervistato da Hollywood Reporter, lo scenografo di Oliver Stone ha dichiarato: «Posso solo dirvi che ho letto 17 biografie del presidente e le ho rispettate tutte». Anche Oliver Stone ha già risposto alle accuse: «Voglio fare un ritratto veritiero e onesto dell’uomo.

Come ha potuto Bush trasformarsi da alcolizzato senza ambizione nell’uomo più potente del mondo? Voglio anche riflettere sulla sua conversione al cristianesimo, che l’ha convinto che Dio abbia scelto lui in persona come presidente degli Usa, e sul suo difficile rapporto col padre. Quando lo vedrete rimarrete stupiti, sia che amiate l’uomo sia che lo odiate con tutte le vostre forze».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica