La Consob guarda con attenzione al mondo della finanza sostenibile e, da authority preposta alla supervisione dei mercati finanziari, chiede che gli operatori rispettino una priorità: la convergenza verso standard comuni di ciò che è definibile come rientrante sotto i criteri Esg e ciò che non lo è.
L'organo di vigilanza guidato dall'ex ministro Paolo Savona si è da tempo mosso, in particolare, su due direttrici: da un lato, vuole capire la capacità di operatori e investitori legati alla Borsa di conoscere e applicare gli oneri di rendicontazione e trasparenza sugli effettivi investimenti "sostenibili" di ogni gruppo. Dall'altra, raccogliere opinioni e pareri dai mercati per capire in che misura il meccanismo può essere effettivamente rodato e quali sono in prospettiva gli ambiti maggiormente interessati dal panorama Esg italiano.
Sul primo fronte è interessante il lavoro presentato nel recente Rapporto annuale sulla rendicontazione non finanziaria delle società quotate italiane. Il documento analizza rendicontazioni e dichiarazioni delle imprese sulla base dei bilanci 2021 consegnati negli scorsi mesi ai registri pubblici. Ebbene, dal 2020 al 2021 la Consob rivela che il numero di emittenti che ha fatto una specifica rendicontazione sui temi Esg ai membri dell’organo di amministrazione è aumentato da 32 a 53, complici i primi effetti del nuovo Codice di Corporate Governance. Tra le imprese che pubblicano la nota sulle operazioni non finanziarie il comitato di sostenibilità è presente in 89 casi, con un incremento rilevante rispetto ai 73 dell’anno precedente. Tuttavia, si nota che manca uno standard comune a cui far riferimento per indicare cosa sia sostenibile e cosa no nella visione di ogni impresa.
Ci si affida sulla capacità di organizzazione di ogni impresa. A tal proposito la Consob ha condotto dal febbraio 2020 ad oggi una serie di ricerche sostanziatesi nella pubblicazione del quinto quaderno di finanza sostenibile, dal titolo Gestione del risparmio e sostenibilità: l’approccio dei gestori in Italia, legato ai dati raccolti su venti grandi asset manager operanti nel risparmio gestito e nel settore delle pensioni, la metà dei quali maneggia patrimoni per oltre 70 miliardi di euro. Al fine di indagare quali risultino essere le sezioni del mondo Esg che rivestono maggiore rilevanza nell’ambito delle dinamiche di investimento, la Consob ha contattato i big del settore. "Per quanto concerne il fattore Environmental", si legge nell'inchiesta, "il cambiamento climatico risulta essere quello maggiormente considerato, seguito dall’inquinamento e dalle energie rinnovabili". Anche altri aspetti, "come riciclo e rifiuti, economia circolare e consumo idrico sono presi in considerazione" nella scelta dei prodotti da finanziare e delle industrie da sostenere, per quanto in forma minoritaria, anche se in misura minore.
Sul fronte sociale, il tema dei diritti umani è considerato molto importante da tutti gli intervistati che si sono detti restii a investire in aziende o settori in cui essi sono apertamente violati nei processi produttivi. In termini di priorità, "Seguono i temi delle pari opportunità/diversità, della sicurezza dei dipendenti e degli standard di lavoro. Meno considerato è l’aspetto delle relazioni con la comunità", un limite della finanza sostenibile italiana. Senza attenzione alla comunità e al profitto come operato di un'azione in grado di generare valore per la collettività - la grande lezione del recentemente scomparso Leonardo Del Vecchio - ogni impresa si comporta come una monade fine a sé stessa.
Sul fronte Governance, le aziende consultate si dichiarano attente in maniera pressoché eguale all'equità di genere nei propri board, all'inclusione e alla trasparenza fiscale e finanziaria. Massima attenzione è data alle policy anticorruzione.
Per il futuro, la Consob dovrà vagliare in particolar modo l'applicazione della Tassonomia sulla Sostenibilità dell'Unione Europea per uno scrutinio più certo e mettere al servizio della
crescita le attività finanziarie del sistema Paese. Un obiettivo per cui servirà la capacità massima di valutazione e vigilanza sul sistema finanziario che l'autorità di Savona può garantire nell'interesse del sistema Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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