Commovente quel giudice brasiliano che per il terrorista Cesare Battisti, nel caso sia estradato in Italia, chiede che non gli sia comminato lergastolo bensì «non più di trentanni». Quel giudice non sa che trentanni, in Italia, sono più dellergastolo. Non sa che in Italia vengono eliminati quarantacinque giorni di pena ogni sei mesi e che cè lammissione ai permessi-premio dopo dieci anni, la semilibertà dopo venti, la libertà condizionale dopo ventisei. Non lo sa: e non lo sanno neanche tanti italiani che non hanno capito che abolire lergastolo significherebbe che i detenuti farebbero più galera, non di meno. Oh, certo, abolirlo equivarrebbe anche ad attuare l'articolo 27 della Costituzione, secondo il quale le pene devono tendere alla rieducazione del condannato; e, certo, significherebbe anche ossequiarsi alla lezione del Beccaria. Ma la proposta della commissione Pisapia di abolire lergastolo, lasciata cadere nellindifferenza generale, stabiliva che il massimo della pena sia di 32 anni elevabili fino a 38 anni per i casi più gravi: ma con limiti molto più rigidi nell'applicazione dei benefici.
Il caso di Battisti poi è paradossale: se verrà estradato sarà perché i suoi crimini sono stati giudicati di matrice comune e non politica, e per la stessa ragione, in quanto reati non terroristici, potrebbe ottenere i benefici di pena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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