Roma - Il presidente della Camera Gianfranco Fini auspica che il rinvio della riforma sulle intercettazioni "non sia fine a se stesso" e che in Parlamento si possa arrivare ad una soluzione "condivisa". Sarebbe, ha detto Fini nel corso della cerimonia del Ventaglio a Montecitorio, "un fatto largamente positivo per la qualità della legislatura e che avrebbe conseguenze positive per la politica".
Fini accoglie l'appello di Napolitano "Non credo che il rinvio saggiamente deciso" sul progetto di riforma della normativa relativa alle intercettazioni, ha detto Fini rispondendo ad una domanda nel corso della cerimonia, "sia fine a se stesso: mi auguro che così non sia", perchè altrimenti in autunno ci ritroveremmo nella "medesima situazione". "Se si verificasse la disponibilità a un testo maggiormente condiviso - ha aggiunto il presidente della Camera - sarebbe un fatto largamente positivo per la qualità della legislatura ed un fatto che avrebbe conseguenze positive per la politica che sarebbero evidenti a tutti".
Il nodo della fiducia Il presidente della Camera torna, poi, a bacchettare l'esecutivo sull'abuso della fiducia.
Lo strumento della questione fiducia è "previsto" e dunque non è in contrasto con la Costituzione, ma è "semmai l’abuso che denota un problema di tipo politico più che di rispetto del potere legislativo da parte del potere esecutivo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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