Roma - Nei primi 9 mesi è stata scoperta una evasione Iva di circa 4,4 miliardi di cui quasi la metà, 2,1 mld, legati a fenomeni di frode fiscale. È questo il bilancio dell’attività delle Fiamme gialle che nello stesso periodo hanno effettuato 1.817 verifiche e indagini contro le "frodi carosello" nel settore Iva poste in essere mediante fatture per operazioni inesistenti e società "cartiere" o "fantasma", con una crescita del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La lotta all'evasione fiscale Quello delle frodi Iva è uno dei terreni di maggiore impegno della Gdf che spesso comporta attività investigative in campo internazionale. I soggetti denunciati dalle Fiamme Gialle quali emittenti o utilizzatori di fatture false nell’ambito di questi sistemi di frode nei primi nove mesi del 2009 sono 4.129 (superiori del 20% rispetto allo stesso periodo del 2008). L’Iva connessa a fatture per operazioni inesistenti constatata è pari a 2,1 miliardi di euro, risultato, quest’ultimo, che incide pesantemente sull’ammontare dell’imposta evasa globalmente accertato dalla Guardia di Finanza nel medesimo arco temporale, pari a 4,4 miliardi di euro, con una crescita del 20% rispetto al corrispondente periodo del 2008. Si tratta di frodi molto complesse, grazie alle quali le imprese che operano al di fuori della legalità possono commercializzare beni di largo consumo a prezzi altamente concorrenziali, grazie al mancato versamento dell’IVA, con danni evidenti per le imprese che rispettano le regole; nella forma più classica, questi sistemi vengono attuati interponendo tra un acquirente nazionale (principale beneficiario della frode) ed un fornitore estero, una società "cartiera", cioè esistente solo sulla carta, priva di strutture e consistenza finanziaria, che non provvederà mai ad alcun versamento di imposte.
L'azione delle Fiamme gialle L’azione della Guardia di Finanza in questo settore si muove lungo due direttrici. La prima attraverso lo sviluppo, in coordinamento con le Agenzie dell’Entrate di piani operativi per il contrasto dei fenomeni fraudolenti più diffusi; tali piani sono stati elaborati all’esito di analisi di rischio e studi compiuti dagli esperti del Corpo e delle due Agenzie con cui è stato previsto un incremento della capacità operativa destinata al contrasto delle frodi all’Iva nazionale e comunitaria. Nell’ambito di questi piani, attualmente i reparti della Gdf hanno in corso 163 interventi concentrati in 46 province equamente distribuite al nord, al centro e nel sud. La seconda direttrice d’azione riguarda il forte impulso che è stato dato alle indagini di polizia giudiziaria svolte autonomamente dalla Gdf ed ai connesse sviluppi fiscali dei dati in tal modo acquisiti. In questo contesto in Campania, alcune settimane fa è stata scoperta una frode all’Iva per 7 milioni di euro nel settore della commercializzazione di auto di lusso; le indagini effettuate, che hanno visto il coinvolgimento di 25 persone e di oltre 20 concessionarie, hanno consentito di verificare che le società estere da cui provenivano i veicoli erano ubicate in Germania e Austria. Nel Lazio, è stata recentemente individuata una frode per oltre 6 milioni di euro perpetrata da una società che esegue trasporti di merci su strada, la quale operava acquisti di carburante, pezzi di ricambio e materiale di consumo interponendo, tra se stessa ed il fornitore tedesco, alcune società cartiere, nonchè ricorrendo al meccanismo delle "false lettere d’intento", che consente, agli "esportatori abituali" di eseguire gli acquisti senza Iva. Sempre nella regione Lazio, a maggio 2009 sono state individuate due persone che, in provincia di Latina, hanno costituito e gestito una serie di società esistenti solo sulla carta ed operanti formalmente nel settore della commercializzazione di autoveicoli; attraverso queste società, i menzionati soggetti, deferiti all’Autorità Giudiziaria, sono riusciti a collocare sul mercato circa 2mila autovetture di lusso realizzando un’evasione all’Iva per oltre 10 milioni di euro nonchè l’occultamento di basi imponibili ai fini delle imposte sui redditi per 70 milioni di euro.
I controlli nel nord Italia In Lombardia è stato individuato un sofisticato schema di frode realizzato attraverso la creazione di crediti IVA inesistenti o non spettanti e la successiva, indebita, compensazione degli stessi con altri debiti tributari relativi a ritenute Irpef operate nei confronti dei lavoratori dipendenti, nonchè a debiti previdenziali ed assicurativi dovuti all’Inps ed all’Inail.
La frode ha consentito a sei imprese, tutte attive nel comparto dell’edilizia, di omettere completamente il versamento tanto delle imposte quanto dei contributi; in sostanza, oltre ad un’evasione di imposte dirette per oltre 27 milioni di euro, sono state sottratte entrate agli Enti previdenziali ed assicurativi per oltre 13,5 milioni di euro; In Trentino Alto Adige è stata scoperta una frode Iva "carosello" per oltre 5 milioni di euro, posta in essere da una società avente sede in provincia di Trento operante nel settore della commercializzazione di componenti elettronici acquistati dall’Austria, Regno Unito, Danimarca e Repubblica Ceca; mediante tale sistema fraudolento, grazie anche alla connivenza di altre società cartiere deputate alla sola emissione di fatture per operazioni inesistenti, sono stati creati falsi crediti IVA che, oltre all’evasione di tale imposta ed alla sottrazione di base imponibile ai fini delle imposte sui redditi per oltre 15 milioni di euro, hanno consentito la commercializzazione di beni a prezzi altamente concorrenziali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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