Fiumicino, la sicurezza non è a prova di «iena»

Si sono imbarcati sull’aereo con un bagaglio contenente oggetti proibiti (forbici da barbiere con la lama lunga più di sei centimetri, un coltellino svizzero, una lima per le unghie, un flacone di shampoo da un litro, una bomboletta spray da 300 ml), riuscendo a eludere tutti i controlli prima nello scalo di Milano-Linate e poi in quello di Roma-Fiumicino. Protagonisti della riuscita «super-cazzola», così come gli stessi autori hanno definito la loro ennesima bravata riprendendo una famosa battuta del film Amici miei, sono stati gli inviati delle Iene, la trasmissione di Italia 1. E per sensibilizzare l’opinione pubblica, l’hanno fatto proprio vicino al periodo di commemorazione degli attentati dell’11 settembre 2001. L’obiettivo, dimostrare l’inefficacia dei severi controlli nei principali hub italiani, dopo le «severe» restrizioni entrate in vigore a partire dal’11 settembre.
Fingendosi un comune passeggero l’inviato delle Iene è riuscito a imbarcare nell’aereo sul quale viaggiava, un volo Alitalia Milano-Roma, il bagaglio con oggetti vietati dalla normativa europea in vigore dal 6 novembre 2006, che limita la possibilità di portare flaconi e bottiglie con più di 100 ml di liquido nel bagaglio a mano, e altri oggetti ritenuti pericolosi come coltellini, forbici e tagliaunghie, peraltro già vietati a livello internazionale dalla Iata, subito dopo gli attentati dell’11 settembre. Con il risultato, visto in diretta da milioni di spettatori (il programma è andato in onda giovedì 13), che la valigia incriminata prima è passata attraverso i controlli dei raggi X nello scalo milanese ed è stata imbarcata nella stiva dell’aereo. Poi, una volta giunta a destinazione, a Roma-Fiumicino, è stata ritirata dal legittimo proprietario, nella zona Arrivi nazionali dello scalo romano. Da qui è stata nuovamente imbarcata direttamente dall’area transiti nella quale si trovava le «iena», ma questa volta a bordo di un altro aereo Alitalia diretto a Palermo. Anche in questo caso i controlli si sono rivelati inesistenti. Ma la vera apoteosi è stata raggiunta a bordo dell’aereo già in volo, quando la «iena», davanti agli sguardi esterrefatti degli altri passeggeri, ha cacciato fuori dalla valigia il maxi flacone di shampoo e poi le forbici giganti con le quali fingeva di farsi il manicure.
L’episodio, piuttosto grave e non certo isolato (lo scorso anno un giornalista con un coltello in ceramica di medie dimensioni nascosto nei pantaloni riuscì a passare indenne i controlli a Fiumicino e a salire a bordo di un aereo diretto a Milano), oltre a mostrare delle falle evidenti nell’apparato di sicurezza degli aeroporti italiani, ha messo sul chi va là i sindacati di Polizia Sap e Silp per la Cgil.

Quest’ultimo, tra l’altro, oltre ad avere programmato conferenze stampa per denunciare i limiti nei livelli di sicurezza del Leonardo Da Vinci, lo scorso venerdì aveva invitato due parlamentari a visitare lo scalo romano e incontrare i vertici della Polaria per affrontare temi come quello della sicurezza e su alcuni casi di mobbing nella Polaria di Fiumicino.

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