Costretta ad interrompere perché la platea la contesta. Alessandra Kersevan, la storica «negazionista» invitata dalla Provincia della Spezia paradossalmente a commemorare il Giorno del Ricordo spegne il proiettore: «Non ho mai trovato un clima così ostile». S'abbassano le luci, resta la rabbia con la Digos che frena. E intanto interviene il 113.
Già s'erano dissociati, con un comunicato eloquente, Fi, Udc e An. L'appuntamento era alle 17 di ieri. Kersevan parte dal 1941, cerca di contestualizzare per arrivare al nodo «foibe». Parla di campi di concentramento, di deportati slavi, quasi ad avvalorare la tesi che gli italiani le foibe se le sono cercate. Il solito pacchetto che porta in giro per l'Italia. Qualcosa non quadra a quella gente venuta per ascoltare altro. La sala si anima, si alza un figlio di profughi istriani, dice che è venuto per commemorare i martiri delle foibe, non per sentirsi offendere. Interviene la Digos, il clima si scalda.
Prende la parola Massimiliano Mammi, candidato An al congresso provinciale: «Se è reato negare la Shoah, è reato anche negare le foibe, perché offende non solo i martiri ma tutti gli italiani». Poi l'affondo contro l'amministrazione Provinciale che ha voluto la storica.
Gli intervenuti sono quasi tutti figli di esuli, una nutrita colonia alla Spezia. Molti fuggivano da Pola e vennero acquartierati nella caserma Ugo Botti. Poi arrivarono i piani di finanziamento per una casa. Un'insurrezione emotiva. Ieri sono stati loro a levarsi contro Kersevan. Portano le loro storie, si indignano. Kersevan interrompe stizzita. Una farsa stroncata da chi c'era e chiede rispetto. E la «giornata del Ricordo» spezzina era già iniziata all’insegna delle polemiche.I gruppi Consiliari di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Udc avevano deciso di non partecipare al convegno organizzato dalla Provincia deplorando la scelta del Centrosinistra di invitare quale unico relatore Alessandra Kersevan nota editrice «negazionista» e filo-slava. «La Provincia anziché organizzare iniziative nello spirito della legge per rendere onore a tanti Italiani per troppo tempo dimenticati dalla storia - spiegano i consiglieri -, invita una pseudo-storica, editrice della Kappa Vu, che si è distinta per la partecipazione a convegni o presentazioni di libri per negare la tragedia delle foibe. Lo scorso anno ha partecipato alla presentazione del libro «Scampati o no.
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