
Il governatore Attilio Fontana va all'assalto della burocrazia romana insieme al segretario della Lega lombarda Massimiliano Romeo. E riaccende la questione settentrionale citando Umberto Bossi durante un evento di Upi a Monza: «Bisogna usare le espressioni che utilizzava lui: Roma è un pantano, un luogo dove si blocca e si ferma tutto e dove non si vuole mai scardinare niente». Lacci e lacciuoli che «ci portiamo dietro da troppi anni» secondo il governatore, stufo ma anche «indignato» di dover andare sempre a Roma «con il cappello in mano, quando dovrebbero essere loro a venire da noi a raccogliere il nostro residuo fiscale». Per Fontana «è una vergogna quello che sta succedendo con il federalismo fiscale» visto che «sono più di dieci anni che la legge non viene applicata». Il motivo «basta chiederlo ai burocrati romani che non hanno voglia di cedere competenze». Sul federalismo fiscale fa sponda anche Romeo: «C'è l'impegno da parte del governo di realizzarlo, entro il primo semestre 2026 va fatto altrimenti c'è il rischio di perdere più di 30 miliardi della sesta rata del Pnrr». Anche perché è la Costituzione, puntualizza il leghista, a riconoscere forme di autonomie locali: «Le maggiori resistenze arrivano proprio dalla burocrazia ministeriale romana, per loro significa non avere più la possibilità di gestire direttamente funzioni che sarebbero trasferite alle Regioni».
Fontana, dopo aver auspicato il ritorno all'elezione diretta delle province, insiste su un'altra battaglia, quella sulla gestione dei fondi di coesione, che potrebbe essere centralizzata dato che alcune Regioni li spendono male. «Non è che se qualcuno commette degli errori, dobbiamo pagare tutti».
Anche per Romeo bisogna partire dal presupposto che «non bisogna fare leggi uguali per tutto il Paese» ma differenziare, tenendo conto di chi è più virtuoso: «Noi vogliamo che ci sia maggiore autonomia» conclude Romeo, evidenziando che le Regioni del Nord su alcune materie gestiscono i soldi meglio «rispetto a quello che fa lo Stato». Musica per le orecchie di Fontana: «La zona più produttiva d'Italia, che sta trascinando l'economia, non può essere messa in difficoltà».
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