Il primo maggio perte il countdown dell'ultima anno prima dell'inaugurazione di Expo Milano 2015. Sono 365 giorni di volata per i sei mesi del grande evento universale dedicato al cibo e alla nutrizione e si moltiplicano le iniziative legate al food italiano. L'ultima, importante, è Expo incontra le imprese ed è un altro modo per fare sistema attorno al nostro agro-alimentare e all'export.
L'iniziativa, promossa dalla Camera di commercio di Milano e dalla sua agenzia per l'internazionalizzazione Promos, è stata presentata durante il convegno Parliamo di food a 365 giorni da Expo organizzato da Tuttofood e Fiera Milano per fare il punto sull'industria alimentare italiana e sulle opportunità di creare business e valore per le pmi durante Expo.
Per questo all’interno di Expo Milano 2015 nasce la piattaforma di business e incontro per le piccole e medie imprese italiane, realizzata con il contributo del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, di Fiera Milano e di PwC (questi ultimi due partner hanno il coordinamento operativo dell’organizzazione e realizzazione del progetto). La missione di Expo incontra le imprese è mettere in contatto le aziende e le realtà produttive del food made in Italy con le aziende, le istituzioni e gli investitori dei Paesi partecipanti a Expo Milano 2015 per stabilire rapporti economici che vanno dalla ricerca di sbocchi sui mercati internazionali e di controparti estere, alla ricerca di fornitori o compratori in Italia. Un incrocio mirato al business fra domanda e offerta attraverso un portale web per la registrazione dei soggetti interessati e per la pianificazione e la realizzazione degli incontri in occasione dell’Esposizione Universale per attivare un matchmaking globale (gli incontri selettivi e pianificati in largo anticipo che sono il cuore del business internazionale delle fiere) che è proprio dell'esperienza di Fiera Milano con le sue grandi manifestazioni internazionali. I Commissari generali dei Paesi partecipanti a Expo Milano 2015 saranno la prima "interfaccia" nell’attivazione dei contatti con le controparti estere e avranno a disposizione una mappatura dei produttori italiani interessati, per ogni mercato.
“Expo incontra le imprese - spiega Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano - è lo strumento ideale per consentire all’industria italiana del food di ottenere dall’Esposizione universale le attese e concrete ricadute economiche. E’ un progetto di sistema al servizio dell’economia italiana, alla cui realizzazione partecipano più soggetti, ciascuno con le sue competenze e conoscenze specifiche. Fiera Milano è orgogliosa di farne parte e di contribuire al progetto con la sua esperienza nell’organizzazione di matchmaking e con i consolidati contatti con il mondo agroalimentare della sua mostra Tuttofood”.
"Il successo del Made in Italy agroalimentare - dice il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - che vale oltre 33 miliardi di euro solo di export, è il frutto del lavoro e della professionalità di migliaia di piccole e medie imprese che hanno bisogno del nostro sostegno per andare all'estero. Da parte del governo c'è il massimo impegno perché nei prossimi cinque anni le esportazioni possano crescere del 50% e per far nascere 50.000 nuove imprese. In questo contesto Expo 2015 sarà decisiva. Iniziative come questa danno il senso dell'importanza dell'evento di Milano, perché la connessione tra offerta italiana e domanda internazionale è un tassello decisivo per questo settore in continua crescita e per la nostra economia".
"Il sistema delle imprese milanese e italiano con questo nuovo portale ha uno strumento concreto in più per cogliere le opportunità economiche offerte da Expo - sottolinea Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano. Si tratta di vantaggi dal punto di vista del marketing aziendale, territoriale e di internazionalizzazione. Una indagine della Camera di commercio e di Expo stima a 24 miliardi l'indotto atteso dalla manifestazione e a 190mila le unità di lavoro aggiuntive create nel periodo 2012-2020”.
Soddisfazione espressa anche da Giuseppe Sala, Commissario unico per EXPO Milano 2015: “Questa iniziativa non solo risponde alle aspettative delle nostre pmi senza compromettere la natura sociale e culturale dell’Esposizione Universale, ma sottolinea anche il ruolo strategico dell’evento per lo sviluppo e la crescita dell’intero comparto. Favorendo il confronto tra realtà produttive legate al food, che operano anche in mercati di differenti Paesi, Expo incontra le imprese si presenta come uno strumento utile sia a valorizzare la produzione agroalimentare italiana sia ad affiancare il dibattito internazionale attorno al tema dell’alimentazione, al centro dell’Esposizione Universale”.
"Questa importante iniziativa completa, in qualche modo, il quadro di interventi che PwC Italia ha messo a punto nell'ambito della propria strategia a favore delle pmi. La grande vetrina dell'expo, oltre a promuovere l'immagine del nostro paese, con questa iniziativa può fungere come importante volano per riavviare l'economia che in Italia vede protagoniste le piccole e medie imprese", aggiunge Ezio Bassi, presidente di PwC Italia, Official supplier di Expo.
Il convegno Parliamo di food a 365 giorni da Expo è stata l’occasione per analizzare i punti di forza e le debolezze dell’industria alimentare italiana, stretta tra consumi interni in calo (218 miliardi lo scorso anno) e vendite all’estero in crescita; le opportunità ancora da cogliere ma anche le criticità strutturali da affrontare per conquistare una domanda in rapida e continua trasformazione.
Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, ha tratteggiato l’evoluzione del profilo del consumatore in tempi di crisi prolungata e di stretta dei consumi, individuando il peso crescente di una tipologia di consumatore evoluto e consapevole, attento alla qualità e alle novità, e contemporaneamente l’affermazione di precisi bisogni: grande attenzione al rapporto tra qualità e prezzo (con una conseguente minore fedeltà alla marca); lotta allo spreco, privilegiando per i prodotti non di prima necessità piccoli formati e monoporzioni; rivalutazione del fai da te, in particolare per pane, pizza e biscotti; ricerca di informazioni sui prodotti, dove internet è più usato di quanto lo sia per l’acquisto effettivo; preferenza per un’alimentazione sana e bilanciata, in cui assume sempre più importanza la componente salutistica dei prodotti (alimenti dietetici, senza glutine, non allergici; acquisti entro i termini di scadenza).
Vincenzo Grassi (Associate Partner di PwC) si è concentrato sugli elementi chiave di un processo efficace di internazionalizzazione, sulle linee di sviluppo del business - in particolare dell'innovazione - e sulle opportunità offerte dai nuovi mercati, in particolare Cina e Medio Oriente. Focus anche sulle criticità dell’export: barriere commerciali, sistemi distributivi complessi e frammentati in cui la presenza dei brand italiani non è ancoraadeguata alla qualità che caratterizza i prodotti made in Italy.
Il presidente commissione per l’Agricoltura del parlamento europeo Paolo De Castro, ha messo a fuoco il cedimento del food made in Italy in percentuale del commercio mondiale, malgrado l’ottima performance delle esportazioni; la quota ancora modesta (12%) delle nostre imprese alimentari che vendono all’estero; le barriere all’esportazione e gli strumenti a sostegno della promozione messi a disposizione dall’Unione europea.
Nella tavola rotonda Tra globalizzazione e presidio locale: percorsi di crescita per l’industria alimentare, si sono confrontati su questi temi Vito Gulli, presidente di Generale Conserve, Lisa Ferrarini, presidente di Assica, Andrea Illy, presidente
Fondazione Altagamma e presidente e amministratore delegato di Illycaffè, Alessandro Mazzoli, direttore commerciale di Coop Italia e Alfredo Zini, consigliere della Camera di Commercio di Milano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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