Formigoni: «Fondo per aiuti agli anziani»

Il governatore: «Sostegno a chi non è autosufficiente, la Finanziaria non ci premia, ma troveremo i soldi»

Marcello Chirico

Un fondo regionale specifico per i cittadini lombardi non più autosufficienti, in particolare anziani. A quanto ammonterà lo stanziamento non è stato ancora definito poiché l’iniziativa è, come si dice, work in progress ma che l’amministrazione regionale ci stia lavorando sopra lo ha confermato ieri pomeriggio il governatore Roberto Formigoni partecipando ad un convegno organizzato da Axa all’Auditorium Gaber sulla sanità pubblica e privata. Un fondo su cui si è discusso più diffusamente pure nelle tre ore di «vero lavoro» di quel Comitato strategico per il welfare che Formigoni ha riunito per la prima volta al Pirellone proprio ieri sera e al quale partecipano «alte personalità» come l’oncologo Umberto Veronesi, il direttore dell’istituto Negri Silvio Garattini, il rettore della cattolica Lorenzo Ornaghi, la presidente del tribunale minorile Livia Pomodoro, il presidente del San Raffaele don Luigi Verzè e molti altri.
«La logica dei comitati - ha spiegato Formigoni prima di iniziare la riunione - è quella di radunare alcune delle personalità più creative e rappresentative nel campo del welfare. Le riunioni sono momenti di vero lavoro che servono per avere il polso di quanto sta maturando, dibattiti a ruota libera. Il tema del welfare comprende alcuni elementi come l’invecchiamento della popolazione, il miglioramento della tecnologia, trovare risorse per l’assistenza, la casa, gli anziani, la qualità della vita». Per fare questo, la Regione sta studiando appunto la possibilità di varare un fondo apposito allo scopo di migliorare e potenziare i servizi. «Confermo che ci stiamo lavorando - ha detto il governatore a margine del convegno - ed è molto complicata perché mancano le risorse. Ecco perché è impossibile quantificare ora quale sarà la consistenza del fondo, ma presto daremo una risposta in questa direzione».
E a proposito di risorse mancanti, Formigoni non ha perso l’occasione offertagli proprio dal convegno Axa di ieri di attaccare la Finanziaria e invitare a una riflessione sul principio che anima la distribuzione delle risorse. «La Regione Lombardia - ha aggiunto il governatore, a corredo del proprio intervento - è l’unica coi bilanci in pareggio. Riteniamo sia nostro dovere perché ce lo impone l’Europa, ma è anche arrivato il momento di premiare la virtuosità e un sonoro colpo di gong per chi virtuoso non è. L’attuale Finanziaria prevede tre miliardi in più per colmare i deficit delle Regioni, e questo è inaccettabile. Adesso suoniamo il gong, ma se non accadrà nulla la bacchetta potremmo pure darla in testa a qualcuno». E Formigoni ha pure individuato nelle assicurazioni per la copertura dei servizi extra-lea (livelli essenziali d’assistenza) una delle «possibili soluzioni alternative».


Quanto al rapporto pubblico-privato, il governatore ha detto che «dovrà essere assolutamente rafforzato, soprattutto nei settori di maggiore potenzialità», tipo la ricerca, l’innovazione, l’edilizia sanitaria, la qualità e il risk management.

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