nostro inviato a Porto Rotondo
Ferragosto per pochi intimi a Villa Certosa. Con la politica ridotta ai minimi termini, la riedizione della finta eruzione vulcanica che tanto fece discutere lo scorso anno e la consueta esibizione canora in compagnia di Mariano Apicella. La novità sono soprattutto le due canzoni inedite proposte agli ospiti dal duetto tra l'ex premier e lo chansonnier napoletano e la presenza delle figlie del Cavaliere, Barbara e Eleonora, la prima - ormai al settimo mese di gravidanza - in un elegantissimo abito premaman. Per Silvio Berlusconi, invece, una tenuta simile a quella della sera prima, quando si presentò alla festa di Anna Betz in perfetto stile anni Settanta. Al posto della giacca bianca, però, il Cavaliere porta sulla vita un maglioncino blu.
Tra i circa cinquanta ospiti, soprattutto volti del mondo dello spettacolo. Da Valeria Marini a Ela Weber, da Angela Melillo a Patrizia Pellegrino. Unici politici, i deputati azzurri Guido Crosetto e Mara Carfagna. Il padrone di casa accoglie gli ospiti verso le 21 con un aperitivo consumato all'aria aperta. E riproponendo «per chi non c'era lo scorso anno» la trovata del finto vulcano, per l'occasione arricchito da «rumori di giungla africana». I presenti vengono così accompagnati verso la piccola montagna che domina il parco di Villa Certosa e da lì, con il sole ormai tramontato, assistono allo spettacolo di luci, suoni e fumi grazie al quale si crea la perfetta illusione di un vulcano in eruzione e della lava che scende lungo il crinale della montagna.
Al termine della performance, si passa alla cena, allietata da musica napoletana rigorosamente live. E siccome quando scorrono le note della musica napoletana il Cavaliere non sa trattenersi, non sorprende che nel primo dopo cena l'ex premier si metta subito a duettare con Apicella, sfoggiando pure due canzoni inedite che faranno parte di un nuovo cd messo in cantiere per fine anno.
Si passa poi ai fuochi pirotecnici in onore del Ferragosto. Definiti da alcuni dei presenti «straordinari». Quello che più colpisce gli ospiti è il cosiddetto «paracadute»: una volta in aria il razzo esplode facendo fuoriuscire un piccolo paracadute che prima di toccare terra regala ancora numerose giravolte e fuochi colorati. Una scena a cui seguono vere e proprie ovazioni.
E così si va avanti fino alle prime luci dell'alba, con gli ultimi ospiti che lasciano villa Certosa alle sei del mattino passate. Non prima, però, di aver assaggiato le pizze napoletane cotte nel forno a legna e il gelato preparato dal cuoco Michele.
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