Dunque le canzoni in gara non saranno più «soltanto» 24 ma forse 26 o addirittura di più. Carlo Conti annuncerà la lista definitiva nel corso del Tg1 delle 13,30 dell'1 dicembre e fino ad allora ci sarà solo il «toto Sanremo», appuntamento fisso di media e social (e si facesse vedere Jovanotti tra gli ospiti?). «Io le leggo soltanto se rimbalzano su Dagospia» ha spiegato lui ieri sorridendo alla Milano Music Week. In sostanza, le canzoni ancora in lizza sarebbero «soltanto» una quarantina. Da quanto si dice, a qualche aspirante concorrente sarebbe stato chiesto anche quale duetto avrebbe in mente per la sempre più popolare «serata delle cover» del venerdì. Al momento sarebbero quotatissimi per giocarsi il Festival Gabry Ponte in coppia con un giovane, Elodie, Olly, Irama, i Modà appena rientrati sotto i riflettori, Francesca Michielin, Benji & Fede, Achille Lauro, Gaia, Sarah Toscano, Arisa, Noemi, Clara, Rocco Hunt e il rapper imprevedibile Luché, forse Joan Thiele e Tommaso Paradiso. Potrebbero anche esserci Brunori Sas, penna sagace che merita l'esposizione nazionalpopolare, e il talentuoso Lucio Corsi, uno che saprebbe stupire. Si parla anche del ritorno di Madame e dei Coma Cose, che sono in una fase golosa e creativa. Contrariamente a tanti rumors, è molto improbabile l'arrivo di Tiziano Ferro e difficilissimo quello di Al Bano, mentre è sempre più papabile Marcella Bella, già sul punto di entrare lo scorso anno nella lista di Amadeus. Insomma, poco rap e molto, moltissimo pop, in linea con le ultime classifiche.
A proposito di ipotesi, sembra quasi fatta per la gara nella gara, ossia per Fedez e Tony Effe, naturalmente non in coppia, se non altro perché già divisi mesi fa da un «dissing» senza esclusione di colpi (bassi). Non ci sarà invece Anna, che è stata la protagonista non solo dell'estate con il tormentone 30 gradi ma anche dell'intero anno con il disco stravenduto Vera baddie. Lo ha fatto capire Carlo Conti durante la registrazione del podcast Pezzi (condotto da Andrea Laffranchi, Luca Dondoni e chi scrive, in uscita martedì 26). E poi i testi. Le canzoni affrontano più temi individuali che politici o sociali, a conferma di una tendenza compositiva sempre meno «impegnata». «Il mio grande rimpianto? Non aver avuto David Bowie nel mio primo Festival del 2015.
Sarebbe stato possibile - ha detto a Pezzi - però all'ultimo abbiamo deciso di no, facendo risparmiare tanti soldi. Con il senno del poi, quella sarebbe stata una delle sue ultime apparizioni tv, forse l'ultima (sarebbe morto a gennaio 2016 - ndr)». Un vero peccato.
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