Milano - Fiat non utilizzerà finanziamenti per un eventuale accordo con Opel, controllata General Motors, e il gruppo non intende chiudere impianti, anche se ci saranno tagli all’occupazione. Lo dice una fonte vicina alla vicenda, aggiungendo che General Motors potrà prendere una quota in Fiat Auto-Opel se si realizzerà la fusione. Il gruppo italiano a un certo punto inietterà "working capital" in Opel ha aggiunto la fonte che definisce "concreto" il cosiddetto "piano Fenice", già sul tavolo dei colloqui con la casa tedesca.
La portata dell’eventuale quota di Gm dipende dalla definizione del perimentro della nuova entità che nascerebbe dalla fusione, spiega la fonte. Stamani il New York Times, nella sua edizione online, afferma, citando fonti vicine ai negoziati, che l’ad del Lingotto, Sergio Marchionne avrebbe indicato la volontà di cedere alla casa di Detroit meno del 10% del gruppo auto italiano, ma Gm "punterebbe almeno al 30% di Fiat Auto Group".
Le attività sud americane di Gm potrebbero essere redditizie per Fiat prima di quanto non lo possa essere l’allenaza con Chrylser: "È per questo che Gm vuole negoziare una quota nel Lingotto nonostante la loro travagliata storia" passata, evidenzia Philippe
Houchois, analista di Ubs. Le attività di Gm in America latina dipendono dalla linea di prodotti Opel e quindi separarle sembra difficile. Questo rafforzerebbe - aggiungo gli analisti - la posizione di Gm nelle trattative.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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