17-1-2. Diciassette anni, un mese e due giorni dall'ultima partita del Genoa in coppa Uefa. 15 aprile 1992 - 17 maggio 2009: dalla triste notte di Amsterdam all'appuntamento di oggi col Chievo che potrebbe spalancare al Grifo le porte dell'Europa. Con un punto la qualificazione Uefa (nella nuova versione dell'Europa League) è sicura. Con tre è certo anche il quinto posto e resta aperto il discorso Champions, sperando in uno sgambetto di Pazzini a Prandelli. Ma guai a fare i conti senza l'oste: il Chievo non è ancora salvo. Brutta bestia quella gialloblù: 23 punti nel girone di ritorno e un ruolino di marcia in trasferta di tutto riguardo con una sola sconfitta nelle ultime nove partite. Chiedere informazioni a Juve e Roma bloccate sul pari o alla Lazio umiliata all'Olimpico (0-3). Il Chievo si esprime meglio quando viaggia: 16 punti al Bentegodi, 20 fuori (con cinque vittorie).
Squadra da prendere con le pinze, che non verrà a Marassi per fare le barricate, ma per giocarsela a viso aperto e per vendicare la sconfitta «immeritata dell'andata» (ha ricordato ieri l'allenatore clivense sul sito della società). Per mettere in difficoltà i rossoblù, Di Carlo ha chiesto ai suoi di «fare molto movimento in attacco e di scendere in campo con quel carattere che ci ha contraddistinto ultimamente». La formazione che cercherà a Marassi la salvezza matematica, per nove undicesimi è la stessa che domenica scorsa ha bloccato l'Inter sul pari. Mandelli per Morero in difesa, Pinzi per Bentivoglio dietro le due punte Bogdani e Pellissier, capocannoniere della squadra con 12 gol.
Il Genoa si presenta al rendez - vous di Marassi in piena emergenza. Mesto, Sokratis e Criscito fermati dal giudice sportivo, Biava e Palladino dai rispettivi acciacchi. Ma c'è Juric, recuperato all'ultimo momento dopo la contusione al ginocchio subita con l'Atalanta. Il centrocampista croato ieri ha svolto la rifinitura coi compagni e, pur non essendo al top, oggi rimpolperà la linea mediana con Milanetto e Thiago Motta. Vanden Borre dovrebbe partire dalla panchina come Olivera, match - winner dell'andata. «All'inizio del campionato eravamo qui a fare altri discorsi, ora possiamo entrare nella storia e raggiungere un risultato che avrebbe un grande valore anche in prospettiva», ha detto ieri El Pollo. Formazione dettata dalle assenze: Rubinho, Rossi, Ferrari, Bocchetti, Modesto, Milanetto, Motta, Juric, Sculli, Milito e Jankovic. Convocati cinque Primavera: Lamanna a titolo precuazionale (ma Scarpi c'è), D'Alessandro, Signorini, Parfait, Lazarevic.
Dopo la cena con Preziosi nella quale si sono gettate le basi per un prolungamento del contratto (e ritocco dell'ingaggio), Gasp ha chiesto alla squadra l'ultimo sforzo per centrare un obiettivo storico. In tribuna ci sarà Dori Ghezzi. Giusto così. L'EuroGenoa sarebbe piaciuto anche a Faber.
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