Genoa, Roma e Cagliari, «torte» mai lievitate

Genoa, Roma e Cagliari, «torte» mai lievitate

Mentre si allarga il fronte dello scandalo del calcio scommesse (dopo l'inchiesta di Cremona, anche la Procura di Napoli indaga su un traffico di puntate anomale, Genoa e Sampdoria stanno a guardare in attesa dei nuovi interrogatori degli indagati. Le due società genovesi non figurano nell’elenco delle partite sospette segnalate dagli austriaci di Skysport365. Da una parte ci sono le dichiarazioni del dentista Mario Pirani, al centro, secondo la Procura, dell'associazione che truccava le gare; il dentista avrebbe parlato di cinque squadre: Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari. Tutte dichiarazioni ancora da verificare in attesa del nuovo interrogatorio di oggi pomeriggio. Anche perché non sono stati resi noti gli incroci sul campo che riguarderebbero le cinque squadre ma secondo indiscrezioni Genoa-Roma non sarebbe tra i match «sotto osservazione» (le «voci» potrebbero piuttosto riguardare Genoa-Cagliari, il cui risultato però avrebbe smentito la credibilità degli scommettitori), mentre della gara tra di Chievo-Sampdoria si era parlato la settimana precedente la gara quando erano state chiuse le scommesse sul pareggio (ci sono però altre 18 gare che nell'arco del campionato erano state sospese dalle agenzie di scommesse). L'inchiesta sembra comunque destinata ad allargarsi a macchia d'olio, visto che ieri la Procura ha trasmesso gli atti alla giustizia sportiva, che da oggi comincerà a leggere le carte. La Sampdoria osserva con occhio particolarmente interessato sperando in un difficile ripescaggio a cui il vicepresidente Edoardo Garrone non crede troppo: «Noi guardiamo alle nostre cose e non alle questioni che riguardano gli altri. Vedremo come va il corso della giustizia ordinaria e di quella sportiva, la seguiamo con interesse come tutto il resto del calcio italiano, informati si tengono tutti. Comunque il nostro mercato è improntato alla serie B».
In Lega anche il presidente Enrico Preziosi che nei giorni scorsi si era espresso in termini piuttosto duri nei confronti del calcio malato: «Se sono state truccate tutte le partite che abbiamo visto, allora i campionati sono falsati. Però, qui ci sono parecchie cose insieme, una sorta di minestrone. Alcuni giocatori non si rendono conto di commettere un reato gravissimo. Non voglio criminalizzare nessuno, mi chiedo solo quale motivazione possa spingere un calciatore a pensare a questo tipo di situazioni o operazioni. Viene tristezza, posso capire che lo faccia un disperato, il che sarebbe comunque deprecabile. Un giocatore che ha sempre guadagnato fior di soldi evidentemente lo fa per un misto di avidità e leggerezza. Dietro, poi, c'è evidentemente la strumentalizzazione di gente che è abituata a delinquere e che organizza qualcosa al di là della nostra immaginazione. È giusto che si faccia pulizia e che si guardi fino in fondo». Ieri è intervenuto anche il presidente della Figc Giancarlo Abete: «Per ora non c'è il rischio di uno slittamento dei campionati. Serie A coinvolta? Al momento le partite oggetto di indagine sono solo le 18 individuate dalla Procura di Cremona. Non facciamo confusione, sono attento e vigile ma opero su dati documentati». E anche l'ex presidente della Roma Rosella Sensi torna a parlare delle voci intorno nate proprio a Genoa-Roma, alla fine vinta dai rossoblù per 4-3 al termine di un rocambolesco match: «Sono infastidita per quello che è stato scritto sulla Roma in merito all'inchiesta sulle scommesse.

La Roma è una società seria - ha detto a Sky - Sono allibita per quello che ho letto, molto sorpresa, lascio agli inquirenti il loro lavoro, ma pregherei tutti di non mettere tutto in un calderone. Quello che è successo a De Rossi lo abbiamo visto tutti, parlo da presidente uscente, ma sono sicuro che la Roma farà tutto per difendersi nelle sedi opportune».

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