Il Genoa si esalta nelle difficoltà e strappa un punto

Emmanuele Gerboni

La serata non era iniziata bene (diverse assenze), è continuata peggio (due infortuni nel primo tempo e l'espulsione di Rivaldo all'inizio del secondo) ma almeno è finita nel modo giusto. Pareggio, un punto importante per il Genoa. Che ha dimostrato di avere una grande carattere quando si è ritrovato in dieci uomini. Non era una trasferta facile, il Pavia ha dimostrato di essere un avversario insidioso. E quindi può andare bene anche il punticino per i rossoblu. La partenza del Genoa è di quelle promettenti, avvio con il piglio giusto. Perché i rossoblu sanno che il Pavia non ha voglia di fare sconti.
Dicevamo, il Grifone decolla subito. Otto minuti, Lopez e Casazza si guardano negli occhi. E chi vince adesso? Potrebbe vincere Grabbi che recupera la sfera dopo l'uscita del portiere fuori dall'area, ma il suo tiro viene respinto da Battaglia. Con un pallonetto forse le cose sarebbero andate diversamente. Il Pavia è una squadra tosta. Pochi ricami, tanta sostanza. Concede poco, esagera, però, in qualche fallo di troppo. La replica dei lombardi arriva intorno al 24' quando il calcio di punizione firmato da Fasano viene intercettato da Veronese che conta fino a dieci prima di calciare. Un secondo di troppo. E la difesa rossoblu libera. Perotti, però, è costretto a variare qualcosa sul tema principale. Perché Stellini si fa male, e il tecnico rossoblu convoca Rivaldo che prende il posto di Moretti. L'ex terzino dell'Avellino arretra sulla linea dei centrocampisti. Quel momento di assestamento, favorisce il Pavia che si propone in avanti con il suo Rossi, cioè Paolo. Bel tiro, la risposta di Scarpi non sarà bella ma sicuramente è efficace. Perotti al 35' deve pensare, ma che storia è? Non è bellissima, perché dopo Stellini, esce anche Coppola (probabile stiramento). Seconda sostituzione.
È un Genoa che sfrutta poco le corsie laterali, quando affonda sugli esterni con Iliev (più disinvolto sulla sinistra) e Marco Rossi dimostra che osare non è peccato. Ma si avverte anche il peso della solita assenza di un regista. Ripresa, si incomincia subito con una bastonata per il Genoa. Perché Rivaldo finisce negli spogliatoi con quarantacinque minuti d'anticipo. Secondo intervento falloso (più scoordinato che cattivo) e l'arbitro gli sventola un bel cartellino rosso. E Perotti propone un 4-3-1-1, che paradossalmente scuote il Genoa. Lopez unica punta e grande sacrificio per Rossi e Grabbi che fanno un importante lavoro di copertura. Certo è che il Pavia ha l'occasione della serata, poco dopo l'espulsione di Rivaldo. Cross di Ceccarelli dalla destra, Veronese ci prova di testa, il pallone sbatte sulla traversa.
Però, il Genoa, come detto, dimostra di esserci in quello che dovrebbe essere il suo momento peggiore. Anche Iliev cresce e diventa un'arma in più. La partita si fa intensa, c'è da divertirsi. Salati risparmia Bandirali che atterra di brutto Botta, appena entrato per dare nuovi equilibri al Grifone. Non ci sono pause. Il Pavia, dopo un momento di sbandamento, si presenta ancora dalle parti di Scarpi.

Azione interessante di Chianese sulla sinistra, cross. Veronese legge bene la traiettoria ma il portiere rossoblu sceglie benissimo il tempo dell'uscita. E Iliev, pescato da Moretti, si ritrova a terra dopo un contatto falloso. L'arbitro fa proseguire. Finisce qui.

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