Cominceranno ad affluire a giorni i tir della società Derrick spostata dalla sede di Borzoli all'area dell'Aeroporto di Sestri Ponente. Una soluzione che se ha fatto tirare sospiri di sollievo alla popolazione di Fegino e Borzoli - da mesi impegnati in durissime azioni di contestazione per bloccare il traffico dei mezzi pesanti in una strada tortuosa come quella di via Borzoli -, da ieri ha mandato nel panico i residenti della nuova Marina di Sestri preoccupati, e soprattutto adirati, per la scelta del Comune di ricollocare la società nei pressi del nuovo borgo.
Una soluzione motivata come necessaria da parte dell'amministrazione di palazzo Tursi e della stessa società che gestisce lo scalo aeroportuale («Se non avessimo accettato c'era il rischio che l'azienda chiudesse con la relativa perdita di posti di lavoro», aveva detto il presidente dell'Aeroporto Marco Arato) e, pare, senza possibilità che si possa trovare un rimedio. La decisione del trasferimento è stata dettata anche dalla necessità di liberare l'area della Valpolcevera sede della Derrick che interesserà prossimamente i cantieri del Terzo Valico.
Non ci sono scusanti, però, per la popolazione della Marina Aeroporto che, costituitasi in un Comitato, sta manifestando contro il nuovo insediamento: «Dovevamo essere un borgo a cinque stelle, un porticciolo turistico. Invece stiamo diventando un orrendo retroporto - lamenta chi vive nell'esclusivo borgo -. I tir che cominciano a snodarsi per via Pionieri d'Italia costituiscono un pericolo per le persone e un sicuro rallentamento dei lavori da e per l'aeroporto».
Una contestazione che nasce in coda a quelle che erano state le promesse iniziali rispetto alla riqualificazione dell'area che prevedeva, oltre al borgo, la realizzazione di una piscina pubblica con spogliatoio; spazi pedonali per una superficie di circa 17mila metri quadri; le sistemazioni a verde pubblico e arredo urbano del nuovo mare di Sestri. Una passerella pedonale apribile alla foce del torrente Chiaravagna per consentire il passaggio della draga per la manutenzione della vasca di decantazione. E ancora la realizzazione di piste ciclabili, l'estensione della strada a mare e la realizzazione di un tapis roulant che doveva collegare lo scalo alla ferrovia con la stazione di Cornigliano. «Invece delle mille cose promesse ed inserite anche nel Puc - spiegano i rappresentanti del Comitato - non è stato atteso nulla. Per esempio non è stata fatta nessuna piscina. Anzi, il Comune ha chiesto il versamento di più di 500mila euro al posto della piscina pubblica, la carenza di arredi urbani per via Pionieri d'Italia e l'inesistente cura e pulizia della stessa strada».
La lotta per la riqualificazione della zona a mare di Sestri sembra solo all'inizio con gli abitanti decisi ad andare fino in fondo nella loro azione di contestazione: «Il problema dei container non si risolve spostandoli da una parte all'altra del quartiere - spiegano al Comitato -. Nonostante nel Puc si dica che l'area è fondamentale per l'integrazione modale tra Aerostazione, rete ferroviaria, viabilità urbana, e autostradale qualcuno pensa che si possa sacrificare così un'area da 26mila metri quadri».
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